Pubblichiamo una breve nota sulla seconda Sessione del Consiglio pastorale Diocesano, redatta dalla Giunta del Consiglio Pastorale su mandato dello stesso Consiglio
La seconda Sessione del Consiglio pastorale Diocesano (27-28 febbraio 2016) è stata dedicata alla ricezione nell’Arcidiocesi Ambrosiana del Convegno di Firenze: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
Il materiale preparatorio ha indirizzato la riflessione su due contributi chiave: il discorso di papa Francesco alla Chiesa italiana e le prospettive indicate dal Presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco. Inoltre, è stato trasmesso anche il passaggio specifico del comunicato finale del Consiglio permanente della Cei di fine gennaio riguardante il cammino dopo Firenze.
La sessione è stata preparata con l’aiuto di numerosi dei 51 delegati della nostra Diocesi, invitati anche a partecipare al Consiglio pastorale.
La sessione si è svolta in modo vivace e con ampia partecipazione di consiglieri e delegati.
I consiglieri presenti sabato sono stati 122, domenica 116. I delegati in totale tra consiglieri e altri non del Consiglio presenti sono stati 21.
Aiutati dai delegati che hanno evidenziato particolari aspetti di contenuto e di metodo, si è svolto un ampio dibattito con un totale di 44 interventi, a cui aggiungere i 7 delle sintesi delle zone pastorali, espressione di un discernimento in atto nel Consiglio volto a far emergere punti importanti e linee di indirizzo possibili per la nostra Diocesi.
Nel vivace confronto sono emersi progressivamente alcune linee e alcune indicazioni offerte al Cem (Consiglio episcopale milanese) per individuare i passi da compiere sulla scia di Firenze.
Una prima, in senso temporale, linea di azione: diffondere in Diocesi la conoscenza del convegno ecclesiale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
È necessario diffondere i temi trattati e lo stile praticato a Firenze poiché questo evento è rimasto per lo più sconosciuto.
Quindi riterremmo utile come consiglieri già spenderci e poi chiedere il rilancio di ulteriori azioni a livello diocesano per
– far conoscere le istanze e le acquisizioni fondamentali del convegno di Firenze in vario modo;
– far scaturire processi che siano percorsi di formazione e non eventi isolati
Una seconda linea di azione, pur se prima in termini di importanza: la ripresa in Diocesi della lettera apostolica “Evangelii Gaudium”.
Decisivo per accompagnare e interpretare le trasformazioni in atto nella Chiesa è accogliere l’invito di papa Francesco alla conoscenza e all’approfondimento di “Evangelii Gaudium”: perverranno indicazioni dalla CEI a proposito, ma nel frattempo è importante come Diocesi porre a tema le modalità di assunzione dei contenuto della lettera apostolica, ponendola in relazione al nostro percorso pastorale, “Educarsi al pensiero di Cristo”, viste le numerose e significative assonanze messe in evidenza nei lavori della sessione.
Una terza linea di riflessione/azione: curare il “soggetto” che deve recepire il convegno di Firenze e le azioni di questo “soggetto”.
Siamo stati sollecitati a porre attenzione al “soggetto” promotore del nuovo umanesimo, cioè la comunità cristiana, nelle sue diverse articolazioni, che si dovrebbe caratterizzare sempre più per alcuni tratti:
– la centralità dell’essere piuttosto che del fare;
– la gratuità di uno stile;
– la “concretezza” della vita cristiana, come cum – crescere – crescere insieme;
– una migliore comprensione e una assunzione di un metodo sinodale da praticare in alcune direzioni; per esempio portare a compimento in Diocesi la cura degli organismi di partecipazione ecclesiale, soprattutto dove sono carenti, insufficienti; coltivare e rilanciare il dialogo tra parrocchie e ambienti di vita, tra associazioni e movimenti e gruppi ecclesiali.
Intravediamo delle “azioni” possibili del nuovo umanesimo da parte del soggetto, che hanno una portata bidirezionale, cioè ricadono positivamente dentro la comunità che le compie ed esprimono uno stile e una presenza nella “città”. Si colgono su questo piano numerosi rinvii all’anno giubilare, alle emergenze sociali di oggi, alle scelte pastorali che già invitano a curare fattivamente la relazione tra fede e cultura. Riportiamo solo a mo’ di esempio alcuni ambiti i tipo di azioni:
– le opere di misericordia;
– le pratiche del dialogo soprattutto coltivato attraverso un agire insieme per il bene comune;
– l’esercizio della responsabilità civile e politica;
– cura dei migranti e l’inclusione sociale dei poveri;
– la cura della dimensione culturale, con particolare attenzione alle grandi questioni antropologiche di questo tempo: la relazione uomo – donna, l’affettività, la famiglia oggi, la questione del ruolo/compito della Chiesa nella attuale società (responsabilità “politica” della Chiesa), eccetera…
Guardiamo già avanti
Intuiamo che il cammino di verifica e rilancio del percorso pastorale di questo anno potrà essere occasione già per assumere alcune scelte o incamminarsi in alcune direzioni. Lo stesso Consiglio potrà riflettere in questa direzione nella sua terza Sessione in aprile, dedicata alla verifica e rilancio del percorso pastorale 2015-2017.