Redazione

Con la prefazione di Carlo Maria Martini.

Gennaio 1943 fronte russo: un cappellano militare sopravvive miracolosamente alla battaglia di Nikolajewka e decide di dedicare la vita alla memoria degli alpini morti contro l’esercito dell’Armata Rossa, ai loro orfani, ai piccoli feriti dalle bombe.

Quel sacerdote è don Carlo Gnocchi, il prete che il cardinal Schuster vorrebbe fare vescovo, che padre Gemelli vorrebbe tenere con sé all’Università Cattolica e che invece realizzerà una delle più importanti opere di carità del dopoguerra.

La vita di don Gnocchi è un susseguirsi di prove estreme, di sfide temerarie sull’orlo dell’impossibile, di gesti audaci realizzati con umiltà, attenzione quasi maniacale al dettaglio e il sorriso sulle labbra. Un’esistenza traboccante di “eccessi”, come nota il cardinale Martini nella prefazione.

Don Carlo vuol vedere i frutti dell’albero dei talenti che il Signore gli ha dato e non ha paura di rischiare, qualche volta di sbagliare. La straordinaria fioritura delle opere intraprese per i mutilatini e la grande popolarità guadagnata sul campo sono il sigillo di una vita guidata dalla fede nell’ideale. E la dimostrazione che Cristo, cambiando l’uomo, cambia il mondo.

L’ARDIMENTO
di Stefano Zurlo
Bur (Biblioteca Universitaria Rizzoli)
Milano 2006 (pp. 200)
Euro 9,20 euro

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