Un rapporto di Caritas Italiana traccia un primo bilancio dell’emergenza umanitaria. In Diocesi prosegue su tre fronti il lavoro di accoglienza di Caritas ambrosiana
di Paolo
BRIVIO
La guerra non accenna a spegnersi. Ma è già tempo di bilanci umanitari. Nei giorni scorsi Caritas Italiana ha pubblicato un rapporto sul primo mese di attività della rete internazionale Caritas a favore della popolazione ucraina. Solo in Ucraina sono state assistite 672 mila persone in diverse maniere (rifugio temporaneo, fornitura di beni di prima necessità, assistenza medica e psicologica, trasporto, ecc). Altre centinaia di migliaia sono state aiutate nei Paesi confinanti, terminali dell’esodo di milioni di profughi. Il rapporto è consultabile sul sito www.caritas.it.
Parallelamente diventa sempre più capillare la rete di aiuto delle Caritas in Italia. Sempre dal Rapporto dell’organismo nazionale, si evince che a fine marzo erano accolte dalle diocesi italiane, con varie formule (in centri di accoglienza, presso parrocchie e istituti religiosi, in famiglie o appartamenti) poco più di 6 mila persone. E anche la diocesi di Milano fa la sua parte, con numeri consistenti.
Il supporto delle parrocchie
Caritas Ambrosiana sta coordinando questo imponente e ramificato impegno di accoglienza. Ha anzitutto censito 45 parrocchie, in diverse zone pastorali della diocesi, che hanno accolto spontaneamente e in maniera non convenzionata con le amministrazioni pubbliche diverse centinaia di profughi; a queste comunità, Caritas offre o offrirà, sulla base di bisogni e richieste, supporto finanziario, organizzativo, informativo. In alcuni casi, il sostegno è già attivo: almeno 7 Empori e 6 Botteghe della Solidarietà, per esempio, hanno erogato aiuti materiali a 70 nuclei (225 persone) di profughi.
Il perno di Monlué
Sul versante dell’accoglienza convenzionata (con la Prefettura di Milano), la cooperativa Farsi Prossimo sta consolidando il sistema di accoglienza che ha il suo perno nella Casà Monluè, dove vengono ospitati per alcuni giorni o settimane fino a un massimo di 90 profughi, i quali poi vengono ricollocati in micro-accoglienze, consentite da alloggi resi disponibili da parrocchie di Milano e dell’hinterland. A regime (e ormai praticamente lo è), il sistema accoglierà 190 persone.
Il bando di Protezione civile
Il terzo canale di accoglienza che si sta aprendo fa riferimento a un recente bando nazionale di Protezione civile. Tramite Caritas Italiana, e raccogliendo le disponibilità di alloggi in 27 Comuni da parte di diversi soggetti (parrocchie, privati, amministrazioni locali), Caritas Ambrosiana ha candidato al bando posti per 280 profughi. La risposta arriverà a inizio maggio; se sarà positiva, Caritas si troverà a coordinare diversi canali di accoglienza, in cui rientrerebbero quasi mille persone. Uno sforzo imponente e faticoso. Ma umanamente doveroso.
Per conoscere le attività di Caritas Ambrosiana
– Info sull’evolversi degli aiuti: www.caritasambrosiana.it /tel. 02.40703424 (lunedì-sabato, ore 10-20)
– Segnalazioni di alloggi per accoglienze: Area Stranieri (stranieri@caritasambrosiana.it; tel. 02.40703424)
– Info sugli aspetti legali dell’accoglienza (permessi, ricongiungimenti familiari, minori non accompagnati): Servizio Accoglienza Immigrati (sai@caritasambrosiana.it; tel. 02.67380261)
Per sostenere la raccolta fondi di Caritas Ambrosiana
- con carta di credito online www.caritasambrosiana.it
- in posta C.C.P. n. 000013576228 intestato Caritas Ambrosiana Onlus – Via S. Bernardino 4 – 20122 Milano
- con bonifico C/C presso il Banco BPM Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN:IT82Q0503401647000000064700
Causale: Conflitto in Ucraina / Le offerte sono detraibili fiscalmente