«Fraternità per lo studio» è il progetto promosso da due parrocchie in collaborazione con le scuole, rivolto ai ragazzi tra i 10 e i 18 anni per contrastare la dispersione scolastica e realizzare legami di comunità
di Raffaele
Biglia
«Stare insieme». Non semplice vicinanza fisica, ma accoglienza, ascolto, aiuto ai soggetti fragili che vivono in contesti difficili. Con queste premesse il progetto «Fraternità per lo studio», avviato a Pioltello dalle parrocchie Maria Regina e Sant’Andrea – Comunità pastorale Maria Madre delle Genti – e rivolto alla fascia tra i 10 e i 18 anni, non vuole essere il tradizionale doposcuola: si pone soprattutto come strumento, attraverso gli oratori, per realizzare un legame di comunità per adolescenti e preadolescenti alternativo alla strada e alle solite occasioni consumistiche.
L’iniziativa – che fa parte di «Giovani in cammino», il progetto promosso da Odielle (Oratori Diocesi Lombarde) e finanziato da Regione Lombardia per contrastare il disagio giovanile – coinvolge un centinaio di minori. Un passo avanti verso l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze con interventi mirati alla promozione e alla prevenzione.
Supporto alle famiglie
Hinterland milanese, terzo Comune in Italia per percentuale di stranieri: Pioltello presenta tutte le condizioni per mettere alla prova questo esperimento di attiva solidarietà che, di riflesso, si apre alle famiglie, spesso in condizioni di bisogno e costrette a lasciare soli i figli durante la giornata di lavoro. Accanto allo spazio riservato allo studio i sacerdoti, i volontari e un educatore professionale offrono momenti di fraternità e di attività ludiche in cui ragazzi di religioni e culture diverse possano esprimere liberamente la propria personalità, nel rispetto delle regole comuni, stabilendo così legami relazionali non ristretti all’ambito scolastico.
Da beneficiari a protagonisti
In un periodo in cui il rischio di dispersione scolastica è molto alto, tra le parrocchie del progetto e le scuole del territorio si è creata una rete di confronto per individuare i maggiori motivi di disagio e intercettare i ragazzi bisognosi di guida. Con l’impegno dei promotori del progetto in questo ruolo di supporto alla crescita umana e culturale, i giovani vengono aiutati a scoprire nell’oratorio un luogo non solo di preghiera, ma anche di fraternità e per «stare insieme» divenendo essi stessi una risorsa per le parrocchie.
«Il progetto nella nostra comunità è nato durante la pandemia – spiega don Giacomo Roncari, referente di «Fraternità per lo studio» -. Non potendo mettere in piedi un oratorio estivo “normale” abbiamo organizzato varie attività: la mattina raccoglievamo i ragazzi per fare volontariato nella parrocchia, il pomeriggio lo dedicavamo allo sport, con giri in bicicletta nei parchi vicini e lontani. Pedalando siamo arrivati anche in centro a Milano e al Santuario di Concesa…».
«Questa esperienza – continua don Roncari – ci ha spinto a concentrare l’attenzione su preadolescenti e adolescenti, che più di altri hanno sofferto il periodo di lockdown. Abbiamo quindi aperto uno spazio durante l’anno per i compiti e l’aggregazione. Non volendo solo chiuderci “ai nostri”, ci siamo messi in rete con le scuole medie del quartiere, mettendoci a disposizione dei giovani più in difficoltà. Le insegnanti hanno valutato e ci hanno affidato 60 alunni da sostenere nello studio, e non solo. Si è continuato poi anche con gli adolescenti, i quali due volte la settimana possono contare su uno spazio e su figure educative che si mettono al loro fianco».
Conclude Roncari: «L’oratorio ora ha ripreso vita: doposcuola, gioco, dialoghi, laboratori e tanto altro. Questo sogno si è potuto realizzare proprio attraverso l’aiuto venuto dal progetto promosso da Odielle».
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