Sabato 7 maggio al Polo di Lecco del Politecnico tavola rotonda conclusiva del percorso diocesano. Intervengono Mauro Magatti, Domenico Bodega e Patrizia Giangualano, modera don Walter Magnoni
di Walter
MAGNONI
«Per rendere possibile lo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale, è necessaria la migliore politica, posta al servizio del vero bene comune. Purtroppo, invece, la politica oggi spesso assume forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso» (FT 154). Leggiamo oggi queste parole e sentiamo quanti passi ancora ci siano da compiere per avvicinarci solo un poco agli auspici di papa Francesco.
Nel giugno del 2021, quando iniziammo a immaginare la proposta socio-politica diocesana per questo anno pastorale, mai avremmo immaginato che i fatti politici avrebbero reso così attuale il percorso intrapreso. La situazione internazionale desta forti preoccupazioni. Gli effetti del conflitto tra Russia a Ucraina sono sotto gli occhi di tutti. Con quale coraggio possiamo oggi parlare di fraternità? Come pronunciare parole che non scadano subito nella retorica?
La tavola rotonda che conclude il programma di questo anno vuole essere un non arrendersi al pessimismo e un cercare di rilanciare segni di fiducia nel futuro.
Ha scritto Mauro Magatti nei giorni scorsi: «Alimentandosi dello schema binario amico-nemico, buono-cattivo, la guerra ridisegna un mondo senza sfumature, dove non c’è alcuna possibilità d’intesa. E perciò l’unica via d’uscita sembra che sia la vittoria del più forte» (Avvenire, 26 aprile 2022). Il sociologo dell’Università Cattolica sabato ci aiuterà a rileggere la complessità del momento presente provando a suggerire qualche passo che sentiamo decisivo per uscire da questi fatti drammatici. Magatti è tra i sostenitori della generatività e in questi anni si è spesso distinto per un pensiero coraggioso, capace di smascherare le falle del modello neoliberlista, proponendo un “cambio di paradigma”.
Con lui ci sarà Domenico Bodega, economista e docente dell’Università Cattolica che si concentrerà sul mostrarci gli scenari di un’industria sostenibile, resiliente e human-centric. Dopo aver parlato di Lavoro 4.0, oggi si prospetta l’Industria 5.0, alla quale ci si riferisce anche come quinta rivoluzione industriale, è un nuovo modello di sviluppo promosso dalla Commissione europea attraverso il quale viene incoraggiata un’attività industriale che va oltre gli obiettivi tecnici ed economici come la produttività e l’efficienza. L’industria 5.0 cerca di incoraggiare anche altri aspetti essenziali per il futuro del settore, come il benessere umano, la sostenibilità e la resilienza. Bodega concentrerà la sua riflessione sul nesso tra economia e prossimità.
Infine, Patrizia Giangualano proverà a inserirsi in questo dialogo portando da un lato la sua lunga esperienza nel mondo della finanza e dall’altro lato suggerendo vie concrete per nuove forme di sostenibilità. Oggi tutti parlano di “sostenibilità”, ma cosa significa nel concreto questa parola? Sarà questo uno degli interrogativi sul quale proveremo a confrontarci.
Bodega, Giangualano e Magatti, a partire da competenze differenti, proveranno a intrecciare i loro ragionamenti per aiutare tutti noi a scorgere un po’ di luce dentro questi tempi bui.