Al Convegno di sabato 22 febbraio, oltre a riflessioni sulla “Laudato si’”, testimonianze ed esperienze “sul campo”, anche approfondimenti su pratiche economiche attuabili già ora per ridurre le diseguaglianze tra Nord e Sud del globo
di Claudio
URBANO
Di cosa parliamo quando ci troviamo di fronte a grandi questioni come la povertà, le ingiustizie che portano con sé alcuni modelli economici, il divario di condizioni e di possibilità tra Nord e Sud del mondo? Sappiamo che sono temi importanti, ma proprio la loro portata planetaria rischia di farli apparire sfuggenti, o comunque distanti dalla nostra quotidianità.
Il Convegno mondialità in programma sabato 22 febbraio (in allegato il programma) offrirà alcuni spunti per orientarsi tra questi temi, raccontando anche quelle «Occasioni di futuro» – questo il titolo dell’appuntamento – che già si possono intravvedere in tante esperienze virtuose in atto, negli spazi delle nostre città come tra i Paesi e i popoli più lontani.
A far da guida sarà l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, con il suo appello a ricercare forme di «ecologia integrale». «Se guardiamo a quanto accade nel mondo, assieme alla sensibilità per la custodia del creato c’è la consapevolezza di una fatica sempre maggiore rispetto alle questioni dell’uguaglianza e della disparità di possibilità – osserva Simona Beretta della Pastorale diocesana dei migranti -. Per questo abbiamo scelto come punto di partenza l’enciclica, che pone l’accento non solo sull’ecologia, ma anche sugli aspetti economici e sociali, sulla questione dello sviluppo umano». Il convegno verterà proprio sui risvolti sociali, lasciando in secondo piano – in questa occasione – il discorso più strettamente legato ai temi ambientali, che nel dibattito spesso rischia di schiacciare la riflessione sulle questioni economiche e di giustizia che gli attuali modelli di sviluppo portano con sé.
A orientare la discussione ci saranno sia interventi di economisti ed esperti, sia le testimonianze di alcune esperienze vissute “sul campo”. A partire da quella della Comunità Nocetum, che in una cascina alle porte di Milano tiene insieme esperienze di spiritualità, accoglienza e occasioni di condivisione. Oppure quella dei coniugi Giuseppe e Rosaria Conti, che racconteranno la loro storia di famiglia missionaria in Africa. O, ancora quella, di don Giuseppe Grassini, inviato come fidei donum ad Haiti e in Zambia.
«A loro – anticipa Beretta – abbiamo chiesto di raccontare, insieme alle esperienze in contesti diversi da quello occidentale, anche quello che ora stanno mettendo in cantiere per rendere concreti quei valori che ci indica la Laudato si’». Come spiega, l’intenzione è portare anche chi naturalmente non è impegnato in zone lontane del mondo «a fare una riflessione in prima persona, a rileggere o rivedere alcuni comportamenti che forse sono dati per scontati».
Nella prima parte della mattinata l’intervento di Paolo Foglizzo, redattore di Aggiornamenti sociali, porterà nella concretezza del quotidiano i contenuti dell’enciclica; mentre Elena Granata, urbanista docente al Politecnico e membro della Scuola di Economia civile, e Massimo Pallottino, collaboratore di Caritas italiana per l’area di cooperazione internazionale, aiuteranno da una parte a comprendere le questioni che determinano le grandi disuguaglianze a livello mondiale, dall’altra a conoscere quelle pratiche economiche, già ora attuabili, attente alla dignità della persona.