È la domanda che 53 studenti del Quadriennio teologico porranno ai loro coetanei, alle famiglie, ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali, per un tentativo di “pastorale d’ambiente” in una realtà caratterizzata da una forte dinamica migratoria e interculturale e da delicate sfide sociali. Ne parla don Simone Riva, vicario della Sacra Famiglia

di Ylenia SPINELLI

Missione vocazionale Cinisello Balsamo

«Una periferia che aiuta a guardare il centro». Così, parafrasando papa Francesco, don Simone Riva, vicario parrocchiale presso la parrocchia Sacra Famiglia di Cinisello Balsamo, descrive la realtà in cui è inserito da più di tre anni. Proprio qui, in questo angolo di Diocesi a pochi chilometri da Milano, dal 5 al 9 ottobre si svolgerà la Missione vocazionale dei seminaristi. Da quasi due decenni questa iniziativa, che coinvolge gli studenti del Quadriennio teologico, rappresenta per il Seminario un’occasione unica per farsi conoscere sul territorio, nonché per realizzare uno scambio vocazionale con le famiglie e le realtà che i futuri preti incontreranno.

«A Cinisello Balsamo i seminaristi potranno confrontarsi con tante dinamiche che, forse più che in altre parti della Diocesi, sono in atto da diversi anni – spiega don Riva -. Mi riferisco alla questione migratoria e interculturale, con il quartiere Crocetta che ha il 65 % di stranieri appartenenti a ben 72 etnie diverse, ma anche alla presenza tra noi di fratelli cristiani non cattolici come i copti e, proprio a partire dalla fine di settembre, di una nuova comunità di ortodossi russi. A questo si aggiungono tante forme di povertà, senza trascurare le piaghe dell’alcolismo, della droga e dello spaccio, che sta silenziosamente tornando a colpire l’universo giovanile, reso più fragile dal vuoto lasciato da un certo mondo adulto».

Dentro queste sfide, assicura il sacerdote di una delle sette parrocchie cittadine, «c’è un forte cristianesimo di popolo, una radice viva e sana su cui costruire e che sta facendo nascere tentativi molto promettenti nel campo della vita comunitaria, della politica e dell’educazione dei ragazzi». E allora il titolo della missione, Per Chi vivi?, sarà una provocazione per tutti, che esige risposte precise, senza scorciatoie o scuse. «Faremo questa domanda innanzitutto ai giovani che spesso non seguono più la vita della Chiesa, ma anche alle famiglie, perché non diano per scontato l’amore che le unisce. La faremo alle nostre comunità, parrocchie e oratori che devono ripensare radicalmente la modalità della loro presenza, tornando al cuore della fede. E ci lasceremo provocare anche noi sacerdoti».

Non sarà la solita Missione, assicura don Simone, sarà un esempio di “pastorale d’ambiente”, che partirà innanzitutto dai giovani, per molti dei quali il rapporto fede-vita non è più scontato, andando a incontrarli là dove studiano e si ritrovano quotidianamente, a cominciare dall’Istituto comprensivo del Parco Nord, frequentato da oltre seimila alunni delle superiori, la maggior parte dei quali rischia di non vedere più nemmeno la presenza di un sacerdote in mezzo a loro, e presso la straordinaria realtà dei Salesiani, una delle presenze più significative sul territorio con oltre 2500 studenti.

Come sempre, però, la Missione offrirà un’opportunità di arricchimento reciproco, per la comunità di Cinisello e per i 53 seminaristi coinvolti. «Credo che anche per questi giovani che hanno assecondato la chiamata al sacerdozio – conclude don Riva – sia un’occasione di conversione, per ridire con ancor più convinzione il loro “sì” a Gesù là dove lui chiede di seguirlo, accorgendosi di quanto lui fa accadere davanti ai nostri occhi, oggi più che mai nei luoghi e con le persone più impensati».

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