Morto a soli 53 anni per Covid-19, il vescovo africano aveva avviato la costruzione della nuova cattedrale di Monze
di Luisa
BOVE
È una grande perdita per lo Zambia e per tutta la Chiesa la morte di monsignor Moses Hamungole (53 anni), vescovo di Monze dal 2014, succeduto a monsignor Emilio Patriarca, già fidei donum ambrosiano in terra d’Africa. Hamungole, morto il 13 gennaio scorso, era stato ricoverato per Covid-19 pochi giorni prima, ma nonostante i miglioramenti non ce l’ha fatta.
I due Vescovi non si conoscevano molto, «ma quando è stato nominato vescovo di Monze, sono stato un mese con lui prima di rientrare in Italia», racconta Patriarca. Sono sempre rimasti in contatto tra loro e quando monsignor Patriarca ha saputo del suo ricovero all’ospedale Levy Mwanawasa, «ho comunicato con lui diverse volte tramite watshapp. Ci siamo scritti addirittura il giorno stesso in cui è morto, mi aveva risposto che stava meglio e che aveva avuto una ripresa. Poi alle 18 però è deceduto. In questi anni sono tornato qualche volta in Zambia e andavo sempre a trovarlo – dice ancora il predecessore -, mi fermavo da lui a parlare anche un’ora. Era una persona molto attiva, viaggiava spesso, sia in Diocesi sia fuori».
«Da ragazzo Hamungole viveva a Kafue, nella Diocesi di Lusaka, e frequentava la parrocchia guidata dai nostri fidei donum, in particolare don Olinto Ballarini e don Edy Cremonesi – spiega monsignor Patriarca -, sono loro che lo hanno cresciuto nella vita cristiana e indirizzato al Seminario». Il giovane africano ha frequentato prima il Seminario minore di Mukasa e poi quello teologico di St. Dominic di Lusaka dove è stato ordinato prete nel 1994. Nel corso del suo ministero ha assunto diversi incarichi, in particolare, dice Patriarca, «aveva una buona capacità di esprimersi e di comunicare». In effetti ha ricoperto il ruolo di direttore della Radio Yatsani e dell’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Lusaka (1997-1999). All’inizio del 2000, ha perfezionato gli studi in Comunicazioni sociali presso la Pontificia università Gregoriana di Roma. In seguito, dal 2002 al 2008 è stato segretario per le Comunicazioni dell’Amecea (Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale) con sede a Nairobi, in Kenya, mentre dal 2002 al 2009 ha guidato Signis-Africa in qualità di presidente. Nel 2010 è diventato anche direttore dei programmi inglesi e kishwahili della Radio Vaticana. La nomina a vescovo di Monze è arrivata il 10 febbraio 2014 e il 3 maggio ha ricevuto l’ordinazione episcopale.
«Nella sua Diocesi – riprende Patriarca – aveva avviato il progetto di costruzione della nuova cattedrale, perché l’attuale è molto piccola. Un mese fa c’era stata una cerimonia pubblica durante la quale Hamungole aveva firmato il contratto per iniziare i lavori, voleva portare a termine il suo sogno». Il vescovo africano aveva sempre mantenuto i rapporti anche con i preti ambrosiani, don Olinto e don Edy, e quando veniva in Italia in vacanza andava era ospite a casa loro.
Hamungole è il primo vescovo cattolico a essere stato colpito dal coronavirus in Zambia, dove il Covid-19 ha infettato oltre 31 mila persone e causato più di 500 morti. Ora la Diocesi di Monze sarà guidata da un amministratore apostolico, «ma prima che venga nominato un nuovo Vescovo – dice Patriarca -, può passare anche un anno, perché dipende dalla Santa Sede e il processo è lungo».