In corso fino al 2 giugno sul tema «La fede nell’imprevedibile». Impegnati oltre 400 delegati provenienti da tutte le diocesi italiane

Foto Sir / Calvarese
Foto Sir / Calvarese

«La fede nell’imprevedibile»: è tratto da una riflessione di Maria Zambrano, filosofa spagnola del secolo scorso, il tema del XVII Convegno nazionale di pastorale giovanile in corso dal 30 maggio al 2 giugno a Lignano Sabbiadoro, per iniziativa del Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile (Snpg).

Si tratta del primo convegno dopo due anni di stop imposti dalla pandemia. A Lignano sono attesi oltre 400 delegati da tutte le diocesi italiane. Il programma prevede interventi, laboratori e momenti culturali quali le visite a Venezia, Trieste, Redipuglia, Aquileia e Gorizia. Tra i relatori figurano testimoni di pace come Violette Khoury, psicologi e docenti di pedagogia come Luigina Mortari, Matteo Lancini e Franco Nembrini. Il gesuita don Giacomo Costa guiderà i laboratori sulla sinodalità.

«Il convegno risente di tutte le fatiche di questo tempo e le vorrebbe affrontare – dichiara don Michele Falabretti, responsabile del Snpg -. Sono molti i segni di fatica che questo tempo ha portato con sé, ma sono altrettanti i segnali positivi e le opportunità che ci vengono offerte. L’imprevedibile di questo tempo ci aiuta ad affrontare con più coraggio il futuro. Con un atteggiamento che chiede fiducia: che non è la fine del mondo, che l’imprevedibile porterà sguardi ed esperienze nuove, che il nuovo va atteso e desiderato, ma anche preparato e accolto. Il convegno punta a riprendere l’impegno educativo con speranza».

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