L’incontro tra la Senatrice a vita e l’Arcivescovo venerdì 2 dicembre alle 21 in San Pietro in Sala. Don Storri: «Non volevamo un esperto, ma una testimone di alto livello di quella “grammatica dell’umano” di cui gli adulti hanno più bisogno oggi»
di Stefania
Cecchetti
Nell’ambito del ciclo «Fare cultura genera il benessere della persona» – la serie di incontri della «Scuola genitori» promossa dalla parrocchia di San Pietro in Sala a Milano (piazza Wagner 2) e dall’associazione «I semprevivi», attiva nella stessa parrocchia – venerdì 2 dicembre, alle 21, l’arcivescovo mons. Mario Delpini e la senatrice a vita Liliana Segre dialogheranno sul tema «Dall’emergenza educativa alla passione di educare». L’incontro, inizialmente previsto il 23 novembre, era stato rinviato per una indisposizione della Senatrice.
Don Domenico Storri, parroco di San Pietro in Sala, spiega perché si è scelto di parlare proprio di emergenza educativa nel primo incontro del ciclo: «È un argomento molto di attualità e decisamente necessario. Sempre più vediamo uno smarrimento nei ragazzi, che si manifesta con l’aumento dell’aggressività e con l’incapacità di progettarsi».
La proposta di una «Scuola genitori», del resto, nasce proprio dall’esigenza di creare uno spazio di confronto tra genitori e professionisti per rispondere alle sfide educative di oggi, che mettono a dura prova le famiglie, spesso sole e a volte inadeguate di fronte a problemi più grandi di loro. L’idea è fornire strumenti, pedagogici e psicologici utili per affrontare le situazioni della quotidianità. Nata come iniziativa una tantum, la Scuola negli anni si è strutturata con proposte su tre ambiti: un’area spirituale, una psicologica e una sociale. Con un ulteriore salto di qualità, quest’anno, come spiega don Storri: «Per coinvolgere anche persone che non frequentano abitualmente la parrocchia e il quartiere, alcuni degli incontri sono validi per l’acquisizione dei crediti formativi professionali per psicologi, assistenti sociali, medici e insegnanti».
Questo però non deve far pensare a dibattiti tagliati sulle esigenze degli addetti ai lavori, come precisa don Storri: «Non vogliamo fare conferenze tecniche, ma incontri per genitori che rispecchino i valori cristiani, che sono “nostri” certo, ma che hanno qualcosa da dire a tutti, in un momento di crisi generale della società, dominata dall’intolleranza e dalla paura dell’altro».
Ecco perché accanto all’arcivescovo Delpini, che ha più volte insistito sull’urgenza della crisi educativa, ci sarà non uno psicologo o un pedagogista, ma Liliana Segre, come spiega don Storri: «Non volevamo un esperto, ma una testimone di alto livello di quella “grammatica dell’umano” che di questi tempi è merce rara e che è invece proprio quello di cui gli adulti hanno bisogno per ritrovare la passione dell’educare».