Venerdì 20 maggio la presentazione a Milano con l’Arcivescovo. Sara Toffano: «Mettermi al servizio dei più piccoli mi dà gioia». Luca Anzano: «Per me è una vera passione»
L’incontro diocesano degli animatori con l’Arcivescovo porterà venerdì prossimo l’atmosfera del prossimo Oratorio estivo nel centro di Milano.
«Vedere la piazza piena di giovani che, come me, prenderanno parte a questa nuova avventura è sempre una grande emozione e non vedo l’ora di vivere e condividere nuovi momenti da poter ricordare», confida Sara Toffano, 20 anni, di Santa Maria Assunta di Poasco a San Donato Milanese. Cosa ne pensi del tema di quest’anno? «“DettoFatto – Meravigliose le tue opere!” Eh sì, perché quest’anno tutto gira intorno alle parole, parole buone che generano bene, come quelle divine che hanno creato il mondo». Che cosa ti spinge a essere animatrice? «Quella gioia di mettermi al servizio dei più piccoli – risponde Sara -, i bambini e i ragazzi del mio oratorio che, nonostante il caldo, la fatica e la stanchezza di ogni giorno, mi fanno ritornare verso casa con un sorriso sempre stampato sulle labbra. Quell’essere un esempio – continua – e quel prendermi cura di chi si sbuccia un ginocchio, di chi ha bisogno di un consiglio o, semplicemente, vuole raccontarmi qualcosa di bello. In questi anni ho imparato che essere animatore non è semplice: richiede tempo, pazienza e collaborazione». Come vi state preparando? «In questo periodo stiamo tenendo i corsi animatori, giornate in cui ci si mette alla prova e ci si apre agli altri – spiega -. Durante le settimane di oratorio, infatti, bisogna saper lavorare insieme e aiutarsi e, per raggiungere questo obiettivo, credo che sia importante passare del tempo insieme per conoscersi meglio e sapere di poter contare l’uno sull’altro».
Ha invece appena compiuto 18 anni, ma ha già quattro anni di esperienza come animatore, Luca Anzano, della parrocchia Ss Redentore e San Francesco di Sesto San Giovanni. «Parlando con i miei amici spesso emerge che ciascuno di noi nella scelta di essere animatore in oratorio si porta ragioni anche molto diverse – precisa -: alcuni pensano sia solo un divertimento, altri che sia un duro lavoro… Per me, invece, è diventata una vera passione!». Quali sono gli ingredienti che fanno di un ragazzo un buon animatore? «Solarità, amicizia, pazienza, comprensione, energia, puntualità ed educazione – ribatte sicuro -. Non è detto che si riesca a impegnarsi su tutto contemporaneamente, ma negli anni il mio impegno è aumentato, insieme alla consapevolezza di quanto sia bello dedicare parte del proprio tempo agli altri». I corsi animatori per l’estate 2017 nella sua parrocchia sono iniziati subito dopo la fine dell’oratorio estivo 2016. Un lunedì al mese e, con la primavera, ogni settimana. Sono stati proposti confronti e spazio per la programmazione e l’organizzazione, badando anche agli aspetti pratici, come la sistemazione dei locali dell’oratorio e l’ideazione di giochi nuovi. «I nostri educatori – aggiunge Luca – ci hanno fornito alcune linee guida da seguire nel rapporto con i bambini e indicazioni su come affrontare determinate situazioni. E in estate ogni giorno costruiremo pezzo dopo pezzo tutto quello che ci siamo prefissati di realizzare durante i nostri incontri, per poter dire alla fine con orgoglio: “Abbiamo detto e fatto tutto al meglio per il bene dei più piccoli!”».