A Brugherio la seconda assemblea della Fom, a cui parteciperanno l’Arcivescovo, il Vicario generale, i seminaristi e i numerosi rappresentanti delle parrocchie che dovranno elaborare un nuovo progetto. Parla don Stefano Guidi

di Luisa BOVE

Don Stefano Guidi
Don Stefano Guidi

Ultimi preparativi per la seconda Assemblea degli oratori che si terrà sabato 9 novembre a Brugherio. «Siamo ormai alla vigilia, c’è grande attesa e interesse – esordisce don Stefano Guidi, direttore della Fondazione oratori milanesi -. Gli oratori ne parlano da settimane e questo è positivo, perché significa che davvero si sono lasciati coinvolgere in questo progetto della Diocesi. È un momento molto bello e di trepidazione.

Come vi state preparando?
Con la relazione di don Michele Falabretti, responsabile nazionale di Pastorale giovanile, che verrà in Diocesi per dire come gli oratori ambrosiani possono farsi carico e incarnare le Linee guida che la Pg nazionale ha proposto recependo il Sinodo dei vescovi sui giovani. Sarà quindi un intervento molto importante. La seconda relazione sarà quella della Fom che consegnerà a tutti gli oratori i sei contenuti educativi da cui partire per elaborare il progetto educativo, si tratta di temi fondamentali che identificano l’oratorio oggi. Noi ci disponiamo anche ad accompagnare e aiutare gli oratori a vivere questo momento di laboratorio.

Questo lavoro inizierà a Brugherio?
Sì, perché non sarà solo un momento di ascolto, ma la seconda parte della mattina e del pomeriggio sono previste due sessioni parallele dedicate a un lavoro di simulazione di progetto. Ci divideremo a gruppi e tutti i partecipanti potranno iniziare a capire come elaborare il testo. Daremo alcuni semplici strumenti che serviranno per attivare la fase di progettazione nelle loro realtà.

Quanti partecipanti vi aspettate?
Il tutto esaurito prevede 1200 persone, a oggi ci sono 500 iscritti. Quindi c’è una certa partecipazione. Inoltre ci saranno anche presenze importanti: i Vicari di Zona, il Vicario generale e naturalmente l’arcivescovo Mario Delpini, che introdurrà i lavori del pomeriggio. La comunità del Seminario diocesano di Venegono sarà presente sabato mattina con i seminaristi. C’è quindi un grande coinvolgimento della Diocesi che dice l’attenzione verso l’oratorio ambrosiano.

Una sorta di Stati generali che si concluderanno l’anno prossimo…
Si concluderanno l’anno prossimo con questa modalità: da Brugherio in poi chiediamo a ogni oratorio di diventare protagonista di se stesso, quindi di elaborare i contenuti diocesani in maniera originale, creativa, pensando alla propria realtà. Poi chiediamo di consegnare all’Arcivescovo i progetti educativi, sarà un momento di festa diocesana a ottobre 2020; poi Delpini risponderà idealmente e concretamente a tutti questi progetti raccolti con un suo messaggio a gennaio 2021. Quindi il percorso “Oratorio 2020” si concluderà, anche simbolicamente, con la risposta scritta del vescovo.

Ora la parola passa quindi al territorio…
Sì. L’idea è di riattivare la dinamica popolare dell’oratorio, dando alla comunità educante strumenti semplici ed efficaci per diventare sempre più protagonista della propria azione educativa.

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