Nella Cappella arcivescovile, in una celebrazione presieduta dal cardinale Scola, la prima oblazione del novizio Michele Trabacchino

di padre Giulio BINAGHI
Superiore

Michele Trabacchino

Sabato 22 ottobre, alla vigilia della Giornata missionaria mondiale, in una celebrazione presieduta dal cardinale Angelo Scola nella Cappella arcivescovile, verrà accolto nella comunità dei Fratelli Oblati diocesani il giovane Michele Antonio Trabacchino, che professerà la prima oblazione con l’impegno a seguire il Signore nella povertà, nella castità e nell’obbedienza. Michele ha 29 anni e proviene dalla parrocchia di Sant’Antonino a Triuggio, che lo ha generato e formato alla vita cristiana e dove ha maturato la vocazione di consacrarsi al Signore. Dopo gli studi, il lavoro, l’impegno sociale nella realtà locale e l’incontro con i Fratelli Oblati, ha frequentato i due anni del Noviziato e ora “consegna” se stesso a Cristo e alla Chiesa.

I cristiani, istruiti dalla Parola di Dio, sanno che la fantasia dello Spirito Santo è molto feconda nel seminare nella Chiesa innumerevoli doni «per il bene comune» (cfr 1 Cor. 12). Nei Fratelli Oblati possiamo riconoscere un dono con cui lo Spirito di Dio ha arricchito la Chiesa di Milano. Nati dalla mente e dal cuore di San Carlo Borromeo, costituiscono la “quarta famiglia” della Congregazione degli Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo. Fu però il Beato Cardinale Ildefonso Schuster a riprendere e riattualizzare il progetto dell’antico santo Pastore e a dare inizio nel 1930 a questa nuova Famiglia, formata da uomini che donavano tutta la loro vita al Signore e si ponevano al servizio dell’Arcivescovo e della Diocesi. Il tutto espresso sinteticamente nell’oblazione, cioè nella piena offerta di se stessi a Cristo per la Chiesa ambrosiana, in completa disponibilità all’Arcivescovo, come indicato dal Borromeo: «Il fondamento di questi Oblati laici consiste in una squisita e perfetta ubbidienza verso l’Eminentissimo Arcivescovo della Santa Chiesa milanese per procurare, aiutare e promuovere con ogni modo possibile la gloria di Dio e la salute delle anime di detta Chiesa milanese (Regole per gli Oblati secolari di S. Ambrogio, fatte da S. Carlo Borromeo, ediz. 1759).

All’inizio, il campo di apostolato furono i Seminari, campo che si estese successivamente ad altre istituzioni diocesane e alla missione in Africa, fino alla prospettiva attuale di aprirsi anche alla società. I Fratelli Oblati oggi operano nella pastorale diocesana, aperti a nuove forme di presenza e di servizio nella società, suggerite dalle necessità della missione della Chiesa, anche nell’esercizio di un lavoro professionale. Questa forma di dedizione al Signore, con il forte legame con la comunità diocesana che la caratterizza, può costituire per i giovani una via significativa per vivere la propria vita all’insegna della vocazione e della missione.

Attualmente i Fratelli Oblati diocesani sono un piccolo gregge in crescita. La prima oblazione di un nuovo Fratello è un evento che colma di gioia la nostra minuscola comunità, apre il cuore al ringraziamento e alla lode al Signore che fa spuntare nuovi germogli sui rami dell’albero vetusto, ci responsabilizza a crescere nella “qualità” della nostra formazione personale e comunitaria e a testimoniare la nostra fede e il dono della nostra vita nella Chiesa e nel mondo.

In questi giorni la nostra preghiera diventa invocazione allo Spirito del Risorto perché effonda i suoi doni su fratel Michele e sui Fratelli Oblati e perché, nel solco di una storia lunga e feconda, la nostra comunità, con il sostegno orante della nostra Chiesa, possa continuare a diffondere, in umiltà e semplicità, la gioia del Vangelo.

I giovani intenzionati a conoscere da vicino la nostra comunità possono rivolgersi al n. 339.4167680.

 

 

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