Il presidente nazionale di Ac, componente del Comitato organizzatore della Settimana sociale: «Siamo di fronte a sfide complesse che vanno affrontate con soluzioni altrettanto complesse»
di Gianni
BORSA
Agensir da Taranto
«Essere qui a Taranto è un segno per dire che siamo di fronte a sfide complesse che vanno affrontate con soluzione che devono essere altrettanto complesse. In questo abbiamo bisogno dell’apporto di tutti». Lo afferma al Sir Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione cattolica e componente del Comitato organizzatore della Settimana sociale. «Abbiamo bisogno dell’apporto e delle competenze della scienza, abbiamo bisogno della politica, ma anche della volontà che le persone mettono in campo nella prospettiva del futuro. È la grande sfida della transizione, della trasformazione… Il Papa ce lo ha ricordato ancora oggi con un bellissimo messaggio, lo ha scritto nell’enciclica Laudato si’ e la Settimana sociale vuole essere in qualche modo una risposta in questa direzione».
«Per organizzare la speranza – nelle parole che ci consegna papa Francesco, con un’espressione di don Tonino Bello – dobbiamo elaborare una visione che non può essere soltanto teorica o un modello generico, ma piuttosto qualcosa di concreto e organizzato, creando le premesse necessarie e valorizzando l’approccio comunitario». Notarstefano ricorda la presenza, a Taranto, di associazioni e realtà disponibili a lavorare «con metodo sinodale». Sottolinea poi il particolare coinvolgimento dei giovani, «perché per guardare al futuro occorre dare spazio ai giovani, offrendo loro non solo la possibilità di prendere la parola, ma di guidarci in questo cammino di trasformazione». Infatti «abbiamo costituito uno staff di giovani, accanto al Comitato preparatorio, che ha lavorato con noi per elaborare le proposte che discuteremo e che i delegati hanno già ricevuto come base per la discussione nei tavoli di lavoro. I giovani saranno con noi e ci aiuteranno a immaginare un dialogo nuovo con il Paese».
Occorre, dice Notarstefano, «un’alleanza per un nuovo modello di sviluppo, per una trasformazione che sia davvero integrale, la quale riguardi certamente l’economia, la vita sociale, le istituzioni, le attività imprenditoriale e quelle no profit. Quindi una grande sfida che richiede appunto una grande alleanza. Credo sia questa la prospettiva del pianeta che speriamo e della visione di futuro che emerge da questa Settimana sociale».