È il volto di questo territorio secondo l’inchiesta che il mensile diocesano «Il Segno» dedica all’ultima porzione di città toccata dall’Arcivescovo nella sua Visita pastorale
di Stefania
CECCHETTI
Sono pieni di iniziative solidali i quartieri del Decanato Niguarda-Zara, ultima tappa della Visita pastorale dell’arcivescovo Delpini a Milano (leggi qui): ne parla il numero di maggio de Il Segno, il mensile della diocesi di Milano.
Qui sembrano condensarsi due estremi cittadini: dai nuovi grattacieli che hanno ridefinito lo skyline di Milano in zona Garibaldi, a Gesù Divin Lavoratore, la chiesa costruita dall’arcivescovo Montini all’estremo lembo settentrionale della metropoli per la classe operaia che si era insediata vicino alle grandi industrie come la Breda o la Pirelli. In mezzo, il nuovo quartiere sorto a cavallo degli anni Duemila, proprio là dove c’erano le fabbriche, che assieme all’Università Bicocca ha quasi raddoppiato la popolazione della parrocchia di San Giovanni Battista: «C’era la possibilità di costruire una nuova chiesa, ma si è preferito piuttosto far sì che anche i nuovi abitanti partecipassero alla vita della nostra comunità», spiega l’ex parroco don Giuseppe Buraglio.
Luoghi di socialità
Per i quartieri che si raccolgono attorno a un loro nucleo storico – Niguarda, Prato Centenaro, Greco e la stessa Isola – l’esigenza più sentita sembra essere quella di ritrovare luoghi di socialità, a partire dal più classico della piazza: è di poche settimane fa l’inaugurazione di quella di Niguarda, su cui si affaccia la parrocchia di San Martino. E il quartiere di Prato Centenaro sta seguendo la stessa strada, con la parrocchia che è parte attiva nel ripensare il nuovo spazio pedonale di largo San Dionigi, davanti alla chiesa.
L’impegno per il creato
In questo spicchio di Milano dove il verde non manca (c’è anche Villa Clerici, nobile dimora di campagna settecentesca, che ora ospita un importante museo d’arte sacra contemporanea), nella comunità cristiana sta nascendo un gruppo che ispira il proprio impegno alla Laudato si’, l’enciclica con cui papa Francesco ha legato il tema della cura del creato a quello della giustizia sociale. Alcune idee sono già in cantiere: da una mostra nelle parrocchie per far conoscere l’enciclica di Bergoglio fino a possibili iniziative sul territorio, magari sul modello partecipativo dell’“Orto comune” che già riscuote l’entusiasmo di tanti al Parco Nord.
La sensibilità antispreco è un ingrediente essenziale per il Refettorio ambrosiano, esperienza nata con Expo che ha dato nuova vita al vecchio teatro di Greco. «Non è una semplice mensa dove i poveri si mettono in fila – sottolinea Monica, volontaria della mensa -. Qui gli ospiti si siedono direttamente a tavola e i volontari non solo servono la cena, ma si intrattengono a parlare con loro».
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