La processione alla grotta e il Rosario hanno aperto il pellegrinaggio diocesano a Lourdes guidato dall'Arcivescovo. Pellegrinaggio voluto a 60 anni da quello con Giovanni Battista Montini e per ringraziare del Sinodo "Chiesa dalle Genti" nel primo anniversario dell'ingresso solenne di monsignor Delpini in Diocesi

di Annamaria Braccini

processione alla grotta_AFFP
©Foto Unitalsi

Si parte per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes atteso da tanti, con i fedeli che giungono da ogni parte della nostra Chiesa, con l’Arcivescovo che, subito, nell’aereoporto di Malpensa, viene circondato dall’affetto e dall’amicizia di più di 180 pellegrini (piccola parte dei 2300 totali) che con lui viaggiano sul volo che porta nella cittadina del Santuario.
Un segno di croce, una semplice benedizione, il lungo saluto portato dall’Arcivescovo a tutti i passeggeri, avviano le giornate che si vivono davanti alla grotta, sulle orme dei pellegrini di 60 anni fa guidati dall’allora Arcivescovo, Giovanni Battista Montini, esattamente tra un mese santo.
«Vi dò il benvenuto con grande emozione, siamo qui con le nostre intenzioni e con quelle che ci hanno affidato tante altre persone. Che Paolo VI, Papa esemplare, ci ispiri con la sua compassione e simpatia per l’umanità, il suo zelo per la missione testimoniato dalla scelta del nome di Paolo, apostolo della missione tra le genti».
Dice così l’Arcivescovo, accogliendo i pellegrini ambrosiani e dopo averne salutati molti, passando tra le carrozzine e le barelle, avvicinandosi ai malati riuniti nelle prime file sull’Esplanade davanti alla Basilica superiore. I volontari, i barellieri dell’Unitalsi, dell’Oftal, del CVS li accompagnano, centinaia e centinaia di ambrosiani gremiscono la spianata, decine di sacerdoti sono accanto a monsignor Delpini.
Poi, la processione corale che, seguendo la croce del Sinodo, i gonfaloni delle Associazioni e le bandiere delle 7 Zone pastorali della Diocesi, muove verso la grotta, dove tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858, la “Bella Signora” apparve a Bernadette Soubirous.
Ci si mescola tra i pellegrini provenienti dai 4 angoli della terra – un gruppo che arriva dalle isole del Pacifico indossa i tradizionali parei -, si prega, si recita il rosario. Introduce la meditazione, padre Giuseppe Serrighelli, passionista che è stato parroco a Milano e che ora vive il suo ministero a Lourdes.
Tra i sacerdoti ambrosiani ci sono i Vescovi – Roberto Busti, assistente Unitalsi per la Lombardia, Erminio De Scalzi e Marco Ferrari -, alcuni presbiteri malati, tra cui don Antonio Suighi, delegato arcivescovile Oftal Milano, reduce da un’operazione. Ha voluto esserci anche il presidente nazionale Oftal, monsignor Paolo Angelino, e il presidente di Unitalsi Lombardia, Vittore de Carli.
Fra i più giovani, vicino ai malati, con cui sono arrivati dopo 12 ore di viaggio ferroviario, 8 seminaristi della VI Teologia che così si preparano all’Ordinazione diaconale del prossimo 29 settembre.
La benedizione del Vescovo Mario conclude il rosario, ma la gente sembra non volere lasciare la grotta. Nel raccoglimento, ma anche con gioia, sorrisi e fotografie – immancabili – con l’Arcivescovo, nella sera che scende, si va verso gli alberghi e ci si prepara alla solenne Celebrazione eucaristica di apertura del Pellegrinaggio diocesano 2018.

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