Alle 20.30 nella chiesa di San Bernardino a Milano festeggiano l'Iftar, la rottura quotidiana del digiuno. Iniziativa promossa dalla Comunità di Sant'Egidio per ribadire la necessità del dialogo
In occasione del mese sacro del Ramadan, la Comunità di Sant’Egidio e le diverse comunità musulmane di Milano si ritroveranno insieme, martedì 22 maggio alle 20.30 presso la chiesa di San Bernardino in via Lanzone 13 per pregare gli uni accanto agli altri e mangiare insieme, festeggiando l’Iftar, la rottura quotidiana del digiuno.
In questo tempo difficile e violento, segnato anche di recente dagli attentati in Francia, in Indonesia e in Pakistan, Sant’Egidio ribadisce la necessità del dialogo e dell’incontro come unica strada per costruire città pacificate e solidali: «Questo mese, e questo incontro in particolare, sono un’occasione per vivere un senso di comunione e condivisione – spiegano i rappresentanti della Comunità -. Cristiani di tutte le confessioni, musulmani sunniti e sciiti e tutti i credenti debbono unirsi per non lasciare spazio alla violenza e a tutte le forme di estremismo e razzismi, cercando nel profondo della propria tradizione di fede – tesa al raggiungimento della pace – quelle energie buone che possono unire genti diverse, riconciliare chi è distante, curare le ferite di società fragili e frammentate».
«Ci uniamo – sottolinea Giorgio Del Zanna, responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Milano – agli auguri che il Papa ha rivolto per l’inizio del Ramadan agli amici musulmani, affinché “questo tempo privilegiato di preghiera e di digiuno aiuti a camminare sulla via di Dio che è la via della pace”».
Sant’Egidio, che festeggia i 50 anni dalla fondazione nel 1968 a Roma, propone l’Iftar nel capoluogo lombardo dal 2007. L’Iftar di quest’anno sarà segnato dalla presenza di molti profughi accolti nei centri della città, ospitati durante l’estate dalla Comunità presso il Memoriale della Shoah o frequentanti le Scuole di lingua e cultura italiana di Sant’Egidio: «Persone di fedi diverse – continua Del Zanna – affermano insieme il comune sforzo per rendere la città più umana, a cominciare da chi è più debole e solo. Invitiamo a non innalzare muri, ma ad aprirsi all’accoglienza di quanti cercano qui un futuro migliore». Sarà presente anche la Console del Bangladesh, che offre parte del cibo.
L’evento si inserisce nella rassegna “Insieme senza muri” (www.insiemesenzamuri.it) promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano. Spiega Del Zanna: «La Comunità vuole affermare la vocazione all’accoglienza di una città che ha scommesso su chi arriva, o arrivava, da lontano. Una città che ha accolto migliaia di profughi senza girarsi dall’altra parte, contribuendo alla costruzione di una nuova cultura della cittadinanza».