Domenica 25 giugno, alle 18.30, nella chiesa di San Bernardino alle Monache, preghiera ecumenica per chi perde la vita nei viaggi verso l'Europa. In precedenza, alle 16.30, presentazione di un libro sui corridoi umanitari
In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, domenica 25 giugno alle 18.30, presso la chiesa di San Bernardino alle Monache a Milano (via Lanzone 13, M2 Sant’Ambrogio), la Comunità di Sant’Egidio e Genti di Pace promuovono «Morire di Speranza», una veglia ecumenica di preghiera per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nei viaggi della speranza verso l’Europa, perché la loro memoria non vada perduta e perché non accada più (vedi qui la locandina).
Durante la preghiera saranno letti i nomi e le storie di quanti hanno intrapreso questo viaggio e sono morti nel tentativo di raggiungere il nostro continente. Un’invocazione perché nasca una cultura di accoglienza, e cessino le morti nel Mediterraneo.
Partecipano alla Veglia: Chiesa Anglicana, Chiesa Apostolica Armena, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Copta Ortodossa, Chiesa Ortodossa Greca, Chiesa Ortodossa d’Etiopia, Chiesa Ortodossa Romena e Chiesa Ortodossa Russa.
Appello all’Europa
Sarà anche l’occasione per ricordare le vittime e i dispersi (tra cui molti bambini) del recente naufragio di un barcone davanti alle coste greche, per il quale la Comunità di Sant’Egidio ha espresso in questi giorni il suo profondo cordoglio e ha lanciato un forte appello all’Europa: «Prima di discutere su come gestire i flussi migratori occorre salvare, occorre fare di tutto per evitare nuove tragedie del mare. Ne va dell’onore del nostro continente, fondato su valori di giustizia e di umanità. Occorre quindi incentivare il salvataggio di chi è in pericolo nel Mediterraneo e accogliere».
Per Sant’Egidio «è necessario incentivare modelli che funzionano perché favoriscono l’integrazione, come i corridoi umanitari, che la nostra Comunità porta avanti insieme a diverse realtà ormai dal 2016, ma è ormai evidente a tutti – istituzioni, mondo delle imprese e famiglie – il bisogno di allargare le possibilità di ingresso per motivi di lavoro, di cui ha tanto bisogno l’Italia, come altri Paesi europei». La Comunità sprona l’Europa a uscire «dal suo colpevole immobilismo e da logiche di chiusura che non favoriscono l’immigrazione regolare», a incrementare la cooperazione e ad attivare «con urgenza un “piano speciale” di aiuti e di sviluppo per i Paesi di provenienza dei migranti che rischiano la loro vita in viaggi della disperazione più che della speranza».
Il libro
E proprio ai «corridoi umanitari» è dedicato il libro Corridoi umanitari. Una risposta alla crisi umanitaria, di Roberto Morozzo della Rocca, che sarà presentato prima della Veglia, alle 16.30, in via Olivetani 3.