L’invito di don Michele Galli, direttore del Movimento e della rivista “Fiaccolina”: «Chierichetti restate in contatto»

di Ylenia SPINELLI

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Don Michele Galli

La storica «Tre giorni chierichetti», proposta del Seminario per i preadolescenti, che si sarebbe dovuta svolgere presso la casa alpina «La Montanina» a Pian dei Resinelli, è stata recentemente annullata, sebbene quest’anno fosse in programma da fine agosto. «Abbiamo preferito non rischiare perché il virus non è ancora stato sconfitto e il pericolo di contagio rimane – spiega don Michele Galli, dallo scorso settembre direttore del Mo.Chi, il Movimento chierichetti, e della rivista Fiaccolina -. Mi sono confrontato con il Rettore del Seminario e con i suoi più stretti collaboratori e alla fine, a malincuore, abbiamo deciso di annullare questa iniziativa, anche perché chiamavamo a raccolta ragazzi provenienti da zone diverse».

Don Michele, per lei è un’occasione mancata di conoscere di persona i tanti chierichetti ambrosiani…
È vero, sarebbe stata la mia prima “Tre giorni” e avevo tante aspettative. L’unica opportunità che ho avuto quest’anno per farmi conoscere è stato l’esame finale del corso cerimonieri, avvenuto lo scorso sabato 22 febbraio in Seminario, poco prima di chiudere tutto. Quel giorno, consegnando gli attestati di partecipazione, avrò stretto la mano a 500 ragazzi. Se non mi sono ammalato lì…

Ha già pensato a qualche proposta sostitutiva?
È presto per parlarne, ci sono ancora troppi punti di domanda. Si era pensato a un Meeting chierichetti con l’Arcivescovo nella primavera prossima, ma vedremo.

Che bilancio può fare di questo primo anno accanto ai chierichetti?
I mesi pre-pandemia non sono stati semplici, anche perché gli incarichi di direttore di Fiaccolina e del Mo.Chi, nonché di collaboratore del Rettore per la Pastorale vocazionale del Seminario, si sono sommati al mio principale incarico, quello di responsabile della Pastorale giovanile delle tre parrocchie di Malnate, dove fino alla fine dell’estate risiederò. Da settembre lascerò questa comunità e traslocherò in Seminario, un posto dove sono contento di tornare, a soli tre anni dall’ordinazione. Mi auguro di potermi concentrare di più sui chierichetti e la Pastorale vocazionale e di riprendere gli incontri con i responsabili di Fom e Ac, con i quali erano in cantiere tanti progetti per camminare insieme.

Ora la sua testa «frulla» per gli impegni in parrocchia?
“Frulla” direi che è il termine esatto! Dopo aver ripensato le iniziative pastorali, adeguandoci alle restrizioni della pandemia, ora stiamo cercando di far partire l’oratorio estivo.

Cosa augura ai chierichetti in questa estate anomala?
Di rimanere legati al proprio gruppo e di leggere Fiaccolina per sentirsi uniti agli altri ministranti della Diocesi, nell’attesa di riprendere il servizio sull’altare. Occorre ricordare che non si è chierichetti solo a Messa, ma nella vita di tutti i giorni. Anche nel servizio in casa o accanto ai propri nonni si può dimostrare di essere veri amici di Gesù.

 

 

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