Anche due ambrosiani - padre Ilario Rudello e don Massimiliano Bianchi - tra gli oltre 400 partecipanti provenienti da tutto il mondo al terzo raduno internazionale con papa Francesco. Ecco la testimonianza di uno di loro
di don Massimiliano
BIANCHI
Quello svoltosi in Vaticano nella Domenica della Divina Misericordia è stato il terzo incontro dei Missionari della Misericordia con papa Francesco, che in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia (2016) ha voluto istituire nella Chiesa questa nuova figura. Quell’anno, nella celebrazione del Mercoledì delle ceneri nella Basilica di San Pietro, avevamo ricevuto dal Pontefice il mandato speciale di essere segno del perdono di Dio, predicatori della sua misericordia, annunciatori della gioia del perdono, confessori per le situazioni più delicate e speciali dei fedeli.
Una speciale autorità
Visti i riscontri molto positivi in ogni parte del mondo, Francesco ha poi voluto prolungare questo ministero straordinario anche oltre l’Anno Santo, così che in ogni diocesi permanesse un servizio di speciale aiuto nell’evangelizzazione (soprattutto nei Santuari), nelle missioni, nella predicazione e soprattutto nel sacramento della Riconciliazione. In quest’ultimo ambito appare la caratteristica più peculiare del Missionario della Misericordia, a cui è affidata una speciale autorità di assoluzione per tutti i peccati, anche per chi incorre nelle scomuniche più gravi riservate alla Santa Sede. All’incontro del 2016 aveva fatto seguito quello del 2018, mentre nel 2020 tutto è stato sospeso a causa della pandemia.
In quest’ultima occasione monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione, ha sottolineato più volte: «Quando voi siete in confessionale, è come se ci fosse papa Francesco». È lui che ci ha voluto esplicitamente, affinché nella Chiesa ci sia chi possa «perdonare senza passare tanti tramiti» (come per esempio il ricorso alla Penitenzieria Apostolica, necessario agli stessi Vescovi per alcuni casi molto gravi, riservati appunto al solo Pontefice, che però ha delegato questa sua autorità a noi Missionari).
Uno strumento privilegiato
Nell’incontro di lunedì con il Papa, Francesco ha ricordato a tutti noi di aver voluto inserire la nostra missione nella sua nuova costituzione apostolica sulla Curia Romana Praedicate Evangelium, «perché voi siete uno strumento privilegiato nella Chiesa [di] oggi, e non siete un movimento che oggi c’è, domani non c’è», e perché «l’evangelizzazione si attua in particolare attraverso l’annuncio della misericordia divina».
L’incontro è stato arricchito anche da una meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa, nonché da una condivisione delle nostre differenti esperienze, per la quale ci siamo riuniti in gruppi da venti, suddivisi secondo le aree linguistiche.
Una sintesi di tutto questo ci sarà trasmessa nei prossimi giorni, e ci sarà molto utile anche in vista della preparazione spirituale e pastorale del Giubileo del 2025: il Papa ha infatti affidato l’itinerario dei prossimi tre anni in particolar modo alla cura del Dicastero della Nuova Evangelizzazione e a noi Missionari della Misericordia.