Un tank russo ha colpito l'edificio dove alcune persone cercavano riparo dai bombardamenti: tra i morti due membri dello staff. Il dolore di Caritas Ambrosiana
Agensir
È stata distrutta la sede della Caritas Ucraina di Mariupol e ci sono vittime. A dare la notizia è stata la Caritas Ucraina su Twitter e la presidente dell’organizzazione Tetiana Stawnychy ha confermato l’informazione.
L’edificio è stato colpito da un tank russo. In quel momento c’erano persone che si nascondevano nel centro dai bombardamenti e cercavano un posto sicuro. Sette persone sono morte, tra cui due dello staff. «È una tragedia per tutti noi – dice Tetiana Stawnychy – specialmente per la nostra comunità Caritas di Mariupol. Non abbiamo altre informazioni al momento e non è possibile recarsi sul posto». Il centro – racconta la presidente Caritas – in realtà non stava lavorando. La città è sotto bombardamento e le persone avevano trovato lì un rifugio.
«La crudeltà di una guerra insensata»
Dolore, costernazione, condivisione nella preghiera. Con questi sentimenti Caritas Ambrosiana si unisce alla rete internazionale Caritas, nell’esprimere condoglianze e vicinanza a Caritas Ucraina e Caritas Mariupol.
«La terribile notizia che tocca la famiglia Caritas, ci fa sperimentare da vicino la crudeltà di una guerra insensata – commenta Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Il nostro pensiero fraterno e la nostra stima incondizionata vanno ai colleghi ucraini, che mettono in pericolo le loro vite per servire le vittime del conflitto; la nostra solidarietà va all’intero popolo ucraino, che soffre pene inumane a causa di un’aggressione brutale. Con papa Francesco, preghiamo implorando una tregua pasquale che si trasformi in cessazione della guerra, follia che torna a crocifiggere Cristo».