Tra i sacerdoti ambrosiani che monsignor Delpini e don Novazzi incontreranno in Brasile c’è anche don Mario, già parroco a Magenta e poi residente a Fagnano Olona, partito dopo l’ultima Veglia missionaria diocesana
di Luisa
BOVE
Alla Veglia missionaria dell’ottobre scorso tra i partenti c’era anche don Mario Magnaghi, già parroco a Magenta e poi prete residente nella parrocchia di Fagnano Olona. A 75 anni compiuti ha riaperto il cassetto dei sogni e ha deciso di dare la sua disponibilità per partire missionario. Ha ricevuto il mandato dal cardinale Angelo Scola in Duomo e poi è partito: destinazione Brasile. Ha imparato in fretta il portoghese per essere pronto. Ora è nella parrocchia di Arame, dove aiuta nella pastorale il suo compagno di Seminario don Arturo Esposti. Durante il loro viaggio monsignor Delpini e don Novazzi incontreranno anche lui.
«A Fagnano c’era stata una serata di saluto alla comunità durante la quale don Mario ha ringraziato per l’accoglienza e per la vita in parrocchia – ricorda don Novazzi -, ma ha spiegato che si rendeva disponibile alla partenza come fidei donum. La notizia ha stupito tutti e la comunità, allora, si è un po’ risentita perché era lì solo da un anno e mezzo con incarichi pastorali». Quello della missione era un sogno accarezzato da tempo, perché «da giovane voleva andare nel Pime, ma allora l’Arcivescovo gli ha risposto che c’era bisogno qui». E così, una volta «in pensione», si è detto: «Ora posso partire!».
«Sono esempi belli – commenta don Novazzi – e dimostrano che la vocazione ad gentes non ha limiti di età, responsabilità e disponibilità; questo vale per il laico e per il presbitero. Può partire il prete giovane (come ne partirà uno a breve per andare a Cuba), oppure l’anziano che dice: “Mi rendo disponibile per quel che posso”».