Nella festa del patrono San Satiro si ricorda l’importante anniversario nella Messa con l’Arcivescovo. Il presidente Remeri ripercorre la vita dell’associazione dall’approvazione dello statuto da parte del cardinale Colombo. Numerose le iniziative durante l’anno. Al centro la formazione

di Cristian REMERI Presidente Unione diocesana sacristi

San Satiro 2017

Il 2019 per l’Unione diocesana sacristi di Milano è una data molto importante: il 17 settembre prossimo festeggerà infatti i 50 anni di fondazione con l’Arcivescovo.

Nata ufficialmente il 1° ottobre 1969 con approvazione dello Statuto dell’allora arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Colombo, in realtà l’Unione aveva già iniziato la sua gestazione nel 1967 con una prima riunione di sacristi nella parrocchia di Santo Stefano in Milano. A quella riunione parteciparono i sacristi della città di Milano e per «caso» anche Giuseppe Ornaghi (in allegato la sua testimonianza), allora sacrista di San Marco in Cologno Monzese, e un altro collega della parrocchia di Vimercate, entrambi grossi centri dell’hinterland milanese. Era presente l’allora assistente spirituale monsignor Giulio Oggioni, parroco della parrocchia di Santo Stefano, eletto successivamente vescovo prima di Lodi poi di Bergamo per volontà di san Paolo VI. Lo scopo della riunione di quella giornata fu di riflettere sull’opportunità di fondare una Unione diocesana anche a Milano, come già era avvenuto anche in alcune zone del Veneto, per organizzare incontri formativi e associativi per coloro che svolgevano il ministero di sacrista. Nacque quindi l’esigenza di creare un Consiglio dell’Associazione; alla fine di vari interventi fu proposto di eleggere questo Consiglio e si procedette alle votazioni per l’elezione dei componenti. Dalle elezioni risultarono eletti, quasi per una beffa del destino, i due «intrusi» della riunione e non milanesi. Il primo presidente eletto all’unanimità fu Bruno Simionato, che negli anni successivi fu anche eletto come primo presidente Fiudac/s (ndr Federazione italiana addetti al culto/sacristi).

Sicuramente i primi anni furono molto intensi per il molto lavoro da impostare, ancor più per il raggiungimento di una regolarizzazione contrattuale per il lavoro di sacrista: nacque la prima Convenzione diocesana per i sacristi. Questa convenzione fu la base di partenza per il futuro contratto nazionale che nacque dopo la costituzione della Fiudac/s nel 1970. Venendo ai giorni nostri, molta strada è stata percorsa, la figura del sacrista ha assunto sempre più un inquadramento professionale e direi soprattutto di vocazione a questo ministero, espresso soprattutto attraverso il servizio liturgico e la formazione.

Oggi l’Unione di Milano conta circa una sessantina di iscritti e comprende anche un buon numero di volontari. Non è molto se pensiamo che la Diocesi di Milano conta attualmente 1.104 parrocchie, raggruppate in 73 Decanati che sono a loro volta ripartiti in 7 Zone pastorali. Consapevoli delle potenzialità numeriche da anni stiamo lavorando per la sensibilizzazione soprattutto dei parroci e dei Decani. Attualmente il nostro assistente diocesano è don Giuseppe Grisa, parroco a Varedo (e datore di lavoro del sottoscritto). Non possiamo certo dimenticare anche gli assistenti emeriti, monsignor Alessandro Gandini e monsignor Giovanni Battista Balconi, per quanto hanno fatto per l’Unione di Milano negli scorsi anni e che ancora oggi ci accompagnano con la loro preghiera.

Venendo alle attività dell’Unione, durante l’anno si organizzano i seguenti incontri associativi: il 17 settembre festa di san Satiro e patrono dell’Unione diocesana; una giornata di ritiro in Avvento; tre giorni di esercizi spirituali in Quaresima aperti anche alle altre Unioni diocesane; un pomeriggio di riflessione e preghiera, durante il mese di maggio, presso un santuario mariano della Diocesi. Oltre a questi incontri ordinari, l’Unione milanese è ormai da tre anni che, in collaborazione con l’Ufficio liturgico della Diocesi di Milano, organizza quattro corsi pomeridiani di formazione aperti a tutti: sacristi, volontari e collaboratori parrocchiali, al fine di cercare di offrire strumenti che facciano acquisire competenza e professionalità a coloro che operano nelle parrocchie. Questi corsi di formazione, inoltre, sono validi e riconosciuti anche ai fini dell’articolo 12 del contratto nazionale dei sacristi/addetti al culto.

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