Promosso dal Centro Culturale di Milano e dal Banco Farmaceutico, che celebra il proprio ventennale con la pubblicazione di un libro. Dalle 21 in streaming su sito, Fb e YouTube del Cmc
«L’origine della cura, in tempo ordinario e in tempo straordinario» è il tema dell’incontro in programma venerdì 26 marzo, alle 21, in streaming sulle piattaforme del Centro Culturale di Milano. L’incontro è promosso dal Centro Culturale di Milano e dal Banco Farmaceutico, a ridosso della Festa del Perdono (25 marzo) originata dalla Ca’ Grande, ovvero da quel che fu l’ospedale di Milano, sorto nel 1456 e attuale sede dell’Università degli Studi.
Il libro All’origine della cura – Pauper Christi, Assistenza e sanità tra Medioevo ed età moderna di Giuseppe Sabolla (edizioni Itaca), pubblicato in occasione dei 20 anni del Banco Farmaceutico italiano, che racconta con notizie e immagini, la storia dell’assistenza sanitaria a un anno dall’inizio della più grande crisi sanitaria che ha toccato tutte le società del mondo, diventa occasione per riflettere sul concetto di cura e, più in generale di assistenza sanitaria a Milano, in Italia, in Europa.
Intervengono monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Bambin Gesù, Maria Pia Alberzoni, docente di Storia Medievale nell’Università Cattolica di Milano, e Giuseppe Sabolla, autore del libro. Coordina Pippo Ciantia, direttore del Banco Farmaceutico
Proprio mentre oggi, per i cittadini europei, la cura della salute è un diritto e un obbligo dello Stato – e consiste in un’attività garantita dai differenti sistemi sanitari, diversamente finanziati – è interessante ricomprendere che cosa può originare ancora oggi questa attenzione e questo sforzo di servizio alla comunità.
L’origine della cura all’uomo e la nascita di questi luoghi, anche oggetto di bellezza e di arte, è stato il fatto cristiano, la Buona Novella annunciata dal Figlio di Dio: il Padre ama ogni uomo e voi amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati.
Mentre per un certo lungo tempo, gli infermi erano gli abbandonati dagli dei e perciò dagli uomini, il cristianesimo attraverso santi, fondatori, correnti di pensiero e azione ha continuamente originato e rinnovato, nelle varie epoche, anche tragiche, questa novità, generativa di una tensione positiva, segno di civiltà. La medicina è nata e cambiata da questo impulso per trovare poi la sua strada di disciplina unita alle altre via via emergenti. Nel contempo il tema sanitario e la medicina – appunto al servizio dell’uomo – devono ritrovare di continuo la loro finalità per non essere puro esercizio di numeri, sostenibilità o programmi.
C’è ancora chi non può fruire di questa assistenza sanitaria in tutta Europa. In Italia centinaia di ambulatori solidali si prendono cura di centinaia di migliaia (oltre 500 mila nel 2019) di persone che altrimenti non avrebbero la possibilità di curarsi. Il Banco Farmaceutico con le proprie iniziative risponde, parzialmente, alla richiesta di farmaci per queste persone. Il 19 settembre, in occasione del Ventennale del Banco Farmaceutico, Papa Francesco ha detto che la Giornata di Raccolta del Farmaco «è un esempio importante di come la generosità e la condivisione dei beni possono migliorare la nostra società e testimoniare quell’amore nella prossimità che ci viene richiesto dal Vangelo (cfr. Gv 13,34)».
Di fronte alle inedite sfide di quantità – com’è quella dell’attuale pandemia – di dedizione ed anche di scelte da compiere, si è riaperta la domanda: in che cosa consiste la cura della persona? Qual è la sua origine non solo nel senso storico? Da dove origina? E che cosa la rende di nuovo disponibile come pensiero, come dimensione del vivere insieme?
L’incontro del 26 marzo proverà a paragonarsi con queste ed altre domande con il contributo di personalità impegnate a vario titolo a cimentarsi con il tema, sempre incalzante, della cura.