Il 10 settembre una festa ricorda la riapertura come luogo di spiritualità e formazione, avvenuta nel 1952 da parte di Giuseppe Lazzati. Per la prima volta visitabile la Biblioteca Lazzati, in programma visite guidate alla cappella, al chiostro e al percorso botanico-spirituale
25 marzo 1952, festa dell’Annunciazione. Due amici dell’Istituto secolare Cristo Re cercavano un luogo di preghiera per i compagni di quell’avventura pilotata da Giuseppe Lazzati. Erano nei pressi di Lezza, frazione di Pontelambro (Como), quando videro i cipressi. Videro San Salvatore. «Cosa c’è lassù?», chiese uno di loro. La risposta fu: «C’è una colonia di ragazzi, un vecchio convento, con una vecchia chiesetta. È tutto in rovina…». Era una vera rovina, ma agli occhi dei due apparve bellissimo. Apparve come è ora, perché il cuore vede quello che gli occhi non vedono. Così, dopo una serie di restauri, di adattamenti, di migliorie, ecco l’Eremo: settant’anni dopo è ancora un posto bellissimo dove pregare è facile, nel silenzio, in mezzo alla natura, con calma.
Quest’anno ricorrono i 70 anni della riapertura dell’Eremo San Salvatore, sopra Erba, come luogo di preghiera e formazione. L’idea fu di Giuseppe Lazzati, che proprio all’Eremo è sepolto. Nell’immediato secondo dopoguerra Lazzati (milanese, nato nel 1909 e morto nel 1986, riconosciuto Venerabile dalla Chiesa) fu tra i protagonisti della stesura delle linee guida della Costituzione italiana.
Docente di letteratura cristiana antica all’Università Cattolica di Milano, ne divenne poi rettore. La sua passione era la formazione dei giovani, con i quali amava trascorrere parecchio tempo, condividendone aspirazioni e fatiche. Per questo ebbe l’idea di ristrutturare l’Eremo, all’inizio degli anni Cinquanta ridotto a un rudere, per farne un centro di spiritualità e di formazione culturale per i cattolici, soprattutto quelli impegnati nelle realtà sociali e politiche.
La storia
L’edificio, d’altro canto, ha qualche secolo di storia. Nel 1536 i frati cappuccini vi fondarono un convento, che venne soppresso da Napoleone nel 1810. In seguito vi furono vari passaggi di proprietà fra soggetti privati.
L’attuale cappella dove si trova l’affresco, molto apprezzato, della Crocifissione – attribuito al pittore lombardo Michelino da Besozzo – era diventata un salone per le feste…
Dopo il restauro del 1952, seguendo l’intenzione di Lazzati, l’Eremo divenne un centro molto frequentato di formazione culturale e religiosa e di spiritualità. Vi hanno soggiornato generazioni di giovani e di adulti, provenienti dalla Lombardia e da tutta Italia.
Anche oggi la struttura, di proprietà dell’Istituto secolare Cristo Re del quale fanno parte laici consacrati, accoglie singoli e gruppi per ritiri spirituali, momenti di formazione e preghiera.
La visita di Parolin e la festa
Alla fine dello scorso mese di maggio il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nell’ambito della visita erbese in occasione del 25° anniversario della morte di monsignor Aristide Pirovano, ha fatto tappa all’Eremo, esprimendo parole di apprezzamento per la struttura e per quanto essa rappresenta in termini di contributo alla vita della Chiesa e alla formazione dei cattolici.
Per ricordare il 70° anniversario della riapertura, sabato 10 settembre è in programma una festa. Si tratta di un momento aperto a tutti, durante il quale sarà possibile visitare l’Eremo. Per la prima volta verrà aperta al pubblico la Biblioteca Lazzati, nella quale si trovano molti volumi, anche di pregio, appartenuti al professore.
Il programma prevede, a partire dalle 14, visite guidate ai diversi luoghi dell’Eremo: tra essi, appunto, la Biblioteca, ma anche la cappella con l’affresco della Crocifissione, il chiostro, la tomba di Giuseppe Lazzati, il giardino con il percorso botanico-spirituale. Alle 16 verrà celebrata la Messa presieduta dal Prevosto di Erba, monsignor Angelo Pirovano. Seguirà un rinfresco.