In un saggio edito dal Centro Ambrosiano riflessioni di diversa provenienza sull’Enciclica di papa Francesco. Don Walter Magnoni, che l’ha curato insieme a Pierluigi Malavasi: «Desideriamo aiutare a comprendere un documento ricco e complesso»
di Annamaria BRACCINI
La conversione a un’ecologia integrale, la necessità di ripensare paradigmi e modelli di sviluppo che troppo spesso dimenticano l’uomo, la cura del Creato come urgenza sotto gli occhi di tutti, il nuovo umanesimo. Tutti problemi e temi che si intrecciano nell’Enciclica di papa Francesco Laudato si’ e che, identificando le criticità del presente, paiono indicare un invito al dialogo, al confronto, alla riflessione seria, non solo, come è evidente, all’interno della Chiesa.
In questa logica arriva nelle librerie il saggio dal titolo Laudato si’. Niente di questo mondo ci è indifferente. Le sfide dell’Enciclica: un centinaio di pagine edite da Centro Ambrosiano e Opera Diocesana San Francesco di Sales di Brescia, curate da don Walter Magnoni (responsabile del Servizio per la Pastorale Sociale e il Lavoro della Diocesi) e da Pierluigi Malavasi (docente di Pedagogia e direttore dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica), i cui proventi andranno interamente devoluti all’Associazione Nocetum Onlus. «Questo libro è frutto della collaborazione tra la nostra Chiesa e quella di Brescia – spiega don Magnoni – e vede pubblicati, infatti, gli interventi dell’arcivescovo Scola e del vescovo Monari, unitamente ad altri contributi, tesi ad approfondire un testo magisteriale di alto profilo, che chiede diverse angolazioni di lettura».
Come è strutturato il volume?
Malavasi e io abbiamo voluto un testo agile che, da un lato, presentasse contributi non lunghi, ma che, dall’altro, rendesse conto di competenze diverse. E questo con il desiderio di poter aiutare le persone a comprendere un’Enciclica che, nella sua ricchezza, rivela anche complessità.
Quale è il “filo rosso” che lega e rende coerenti le diverse voci della pubblicazione?
Direi che, come curatori, abbiamo seguito due vie maestre, esemplificate nelle comunicazioni che attengono più direttamente alla Dottrina sociale della Chiesa e in quelle che affrontano i contenuti di Laudato si’, la proiezione su questioni di politica internazionale e di governance globale del pianeta.
È interessante la collaborazione alla stesura di tanti laici e anche donne. Una scelta precisa?
Sì. Come Diocesi di Milano ci siamo avvalsi, tra gli altri, della teologa Gaia De Vecchi, che ha inserito l’Enciclica nell’orizzonte più ampio della Dottrina sociale, e del lavoro di Duccio Demetrio che, da non credente, ha delineato il profilo del documento a partire dal linguaggio del Papa, utilizzando il punto di vista della narrazione.
Tutto da scoprire, insomma…
Certamente, così come le pagine dedicate ai problemi della casa, del lavoro e della terra che rimangono fondamentali e che, non a caso, il Papa ha sottolineato anche nel suo recente viaggio negli Stati Uniti.