Le ragioni personali e culturali alla base della scelta dell’affido o dell’adozione al centro del tradizionale appuntamento dello Sportello Anania presso la Caritas Ambrosiana a Milano sabato 4 febbraio, vigilia della Giornata per la vita

affido famiglia

Un panorama che sembra rannuvolarsi. Dopo le cronache più o meno strumentali della fine del decennio scorso e dopo la “gelata” pandemica, pare farsi sempre meno disposto all’accoglienza: porte chiuse, là dove ci sarebbe bisogno di una ventata di generose aperture.

L’affido familiare, in tutta Italia, sta soffrendo. Lo dice la percezione degli operatori del settore, lo attestano le (poche e disomogenee) evidenze statistiche disponibili: nel 2019, per esempio, gli inserimenti di minori in comunità hanno superato gli affidamenti familiari, un’inversione di tendenza registrata per la prima volta da un ventennio. Sempre a fine di quell’anno, al governo risultavano in affidamento familiare nell’intero Paese 13.555 minori, trend piuttosto costante rispetto agli anni precedenti, ma in altrettanto costante lieve calo (nel 2007, anno di picco, gli affidati erano 16.420). E al dato quantitativo vanno aggiunte criticità qualitative: netta prevalenza degli affidamenti giudiziari su quelli consensuali, tardività degli affidamenti rispetto al manifestarsi della multiproblematicità che contraddistingue il disagio del minore, di conseguenza difficoltà a far valere l’esperienza in chiave preventiva, anziché meramente emergenziale e riparativa.

I dati del questionario

Ma non tutto è fosco e perduto. Un bacino di disponibilità all’accoglienza continua a sussistere. Soltanto, bisogna indagare le aspettative e le ansie delle famiglie che lo popolano, per capire come orientare le prime e lenire le seconde. A questo obiettivo (di indagine e orientamento) si sono applicati Caritas Ambrosiana e il Servizio per la Famiglia della diocesi di Milano, che dal 2006 sostengono l’attività dello Sportello Anania e che, come è ormai tradizione, propongono un momento di riflessione sull’argomento, in occasione della Giornata diocesana per la vita. Il convegno «Coltivare fiducia per generare accoglienza», in programma sabato 4 febbraio nella sede di Caritas Ambrosiana (ore 9, via San Bernardino 4), presenterà i risultati di un questionario lanciato a settembre 2022 e finalizzato a conoscere quale sia  ̶  nel territorio diocesano  ̶  il livello di conoscenza e coinvolgimento rispetto alle scelte di accoglienza familiare.

Lo Sportello Anania investe nell’animazione e nella sensibilizzazione sui temi dell’accoglienza in tutte le sue forme. Ora, con il convegno del 4 febbraio, intende approfondire le ragioni personali e culturali che oggi favoriscono o ostacolano tali esperienze. L’idea dell’approfondimento nasce dalla constatazione della diminuzione, anche nel territorio ambrosiano, del numero di famiglie e cittadini interessati all’affido familiare (ma anche all’adozione) e dalla volontà di rilanciare presidi di civiltà, che rispondono al desiderio e al diritto di molti bambini e ragazzi di vivere e crescere in una famiglia.

Il programma

La mattinata di lavori prevede la presentazione e l’analisi delle 866 risposte al questionario ottenute in tutta la diocesi; seguirà un intervento affidato a Giulia Lopez (docente del corso “Psicologia delle relazioni interpersonali e sociali” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) sul tema «Il processo decisionale delle famiglie affidatarie e le motivazioni alla base della scelta dell’accoglienza». Successivamente prenderanno la parola genitori impegnati sul fronte dell’affido, testimonianze pensate per alimentare una narrazione positiva, ma non ingenua dell’accoglienza familiare.

Info e iscrizioni

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