A 37 anni dalla sua morte, questo il tema su cui interverrà il cardinale Semeraro sabato 13 maggio, nell’incontro seguente alla Messa da lui presieduta nella giornata promossa dalle realtà legate all'opera del Professore

di Luciano Caimi
Presidente di Città dell’Uomo

Giuseppe Lazzati
Giuseppe Lazzati

La Fondazione Giuseppe Lazzati, l’Azione Cattolica Ambrosiana, l’Istituto Secolare Cristo Re e l’Associazione Città dell’Uomo Aps, nel XXXVII anniversario della morte del venerabile Giuseppe Lazzati, promuovono a Milano un incontro di preghiera e riflessione sabato 13 maggio.

Il programma prevede alle 10 la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le Cause dei santi, nella chiesa di Sant’Antonio (adiacente alla sede dell’Azione Cattolica Ambrosiana, in via Sant’Antonio 5). Alle 11.15, nei locali della sede Ac, il Cardinale proporrà una testimonianza sulla figura di Giuseppe Lazzati e sul suo contributo alla teologia del laicato.

Esperto di teologia

Lazzati non si è mai considerato propriamente un “teologo”. Tuttavia, la sua formazione patristica e la costante attenzione alla produzione teologica in materia di ecclesiologia, con all’interno il ruolo dei laici, lo rendevano sicuro “esperto” sull’argomento. La sua riflessione al riguardo prese consistenza fra gli anni Quaranta e Cinquanta, in una stagione ricca di approfondimenti teologici sul tema, che videro nel volume di padre Congar Jalons pour une théologie du laïcat (1954) il contributo di ricerca più significativo.

Dal canto suo, Lazzati nel 1962 raccoglieva nel volumetto Maturità del laicato (La Scuola, Brescia) una serie di riflessioni elaborate nel corso di un decennio. Il titolo aveva un sotteso auspicio. La maturità, più che dato acquisito, indicava infatti un traguardo verso cui tendere, nella convinzione che l’intera missione della Chiesa nel mondo non si sarebbe potuta esprimere e dilatare pienamente, senza adeguata consapevolezza dei laici circa il proprio ruolo e le relative responsabilità.

Entusiasmo per il Concilio

Poi fu il Concilio, salutato dal professor Lazzati con grande entusiasmo. Nella Costituzione dogmatica Lumen gentium egli vide rappresentata al meglio, entro un rinnovato profilo ecclesiologico, la figura del fedele laico, per vocazione chiamato a «cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio» (n. 31). Da allora Lazzati, ovunque fosse invitato (parrocchie, diocesi, Seminari, associazioni…), si rese disponibile per illustrare l’insegnamento conciliare sul tema, sempre più convinto che la questione dei laici risultasse dirimente per la stessa missione della Chiesa nel mondo.

Dagli anni Settanta/Ottanta la teologia del laicato ha progressivamente ceduto il passo. Sino, di fatto, a dichiarare, nei decenni più vicini a noi, una sorta di definitivo congedo. Negli ultimi anni di vita, Lazzati fece in tempo a registrare la linea di tendenza in corso. E grande fu il rammarico. Resta la sua esemplare testimonianza di fedele laico e l’indefesso impegno per aiutare i fratelli laici a comprendere l’alto valore della propria vocazione.

 

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