Appuntamento sul tema della semplicità e della complicazione martedì 16 maggio alle 11 al Conservatorio. Attesi studenti, autorità accademiche, docenti e personale tecnico-amministrativo

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Nel contesto delle relazioni di ascolto e dialogo che la Chiesa ambrosiana intrattiene con le persone impegnate in università, anche l’Arcivescovo desidera esprimere la sua vicinanza a questo mondo, incontrando studenti, studentesse, autorità accademiche, docenti e personale tecnico-amministrativo degli atenei milanesi martedì 16 maggio, dalle 11 alle 13, nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano (via Conservatorio 12 – è consigliata la registrazione a cerimoniale@consmilano.it). L’incontro verterà sul tema della semplicità e della complicazione, a partire da questa frase di Anne H. K. Lenzmeier: «Accettare la complessità che è la sfida di tutte le nostre vite e trovare un punto di semplicità dove complicazioni e compiti trovino posto e significato» (vedi qui la locandina).

L’appuntamento si affianca ai numerosi incontri culturali, spirituali e di condivisione fraterna che Cappellanie e Centri di Pastorale universitaria (vedi qui) promuovono durante l’anno accademico, proponendosi come luoghi aperti a tutti e, in particolare, a quanti nel tempo dello studio desiderano compiere un’esperienza spirituale. Oltre naturalmente a celebrare l’Eucarestia e a confessare, i cappellani sono sempre disponibili (insieme ai loro collaboratori e collaboratrici) per un colloquio di conoscenza e di accompagnamento dei giovani universitari che desiderano intraprendere un vero e proprio cammino di discernimento circa il loro futuro alla luce della fede cristiana.

L’Università ha una importante responsabilità nell’educazione e nella formazione integrale delle giovani generazioni, chiamate negli anni a venire a dare il loro fattivo contributo per il progresso morale e civile non solo del nostro Paese, ma anche dell’Europa e del mondo. Chiesa e Università, pur nella giusta e doverosa distinzione dei rispettivi ruoli, hanno entrambe a cuore il futuro dei giovani. L’auspicio è che l’appuntamento del 16 maggio sia un ulteriore segno della loro volontà di collaborazione e le aiuti a cercare insieme agli studenti e alle autorità accademiche un comune punto di semplicità e di chiarificazione in questo cambiamento d’epoca, la cui cifra è una complessità a volte disarmante e sfuggente a ogni univoca interpretazione, ma pur sempre affascinante e, se ben governata, ricca di potenzialità positive per il futuro dell’umanità.

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