Sono i 35 sacerdoti che ogni giorno, dalle 8 alle 18, rendono un servizio che qualifica ulteriormente la Cattedrale e che, dopo il periodo del Covid, da qualche settimana registra una frequenza crescente, soprattutto tra i giovani
di monsignor Fausto
GILARDI
Penitenziere maggiore del Duomo
Martedì 19 ottobre, nella Cappella arcivescovile, l’Arcivescovo guiderà un momento di preghiera offrendo una meditazione per i trentacinque sacerdoti che, in Duomo, si alternano per dare ai fedeli la possibilità di ricevere il perdono nel Sacramento della riconciliazione. Dopo l’intervento dell’Arcivescovo, tre confessori indicheranno alcuni argomenti per il confronto.
Il lungo periodo di pandemia e le necessarie precauzioni hanno interrotto il sistematico confronto tra i presbiteri e reso difficile qualche occasione di formazione. Confidando nella ripresa, l’incontro con l’Arcivescovo vorrebbe essere anche occasione per ricominciare a riflettere insieme su un servizio che certamente qualifica, con le altre celebrazioni liturgiche, la Cattedrale come luogo di preghiera.
Ogni giorno, infatti, dalle 8 alle 18 è possibile trovare in Duomo alcuni presbiteri per la confessione. Per quanti desiderano avviare o approfondire un cammino spirituale confrontandosi sempre con lo stesso sacerdote, l’indicazione dell’orario e della presenza di ogni confessore favorisce la continuità.
La Fabbrica del Duomo, fin dall’inizio della pandemia, con intervento opportuno, ha approntato alcune modifiche ai confessionali per garantire la sicurezza onde evitare ogni contagio: c’è una netta separazione tra confessore e penitente e, ogni volta che la persona esce dal confessionale, una pompa azionata dal prete igienizza l’ambiente.
Il lavoro da casa ha portato in Duomo un numero inferiore di penitenti rispetto al passato; da settimane, però, si constata una frequenza maggiore e, in alcuni orari, il Sacramento del perdono è offerto ancora a tanti fedeli. Soprattutto si rivedono i molti giovani che fanno riferimento al Duomo per la loro confessione.