Gioia, sapienza e resistenza: questi gli “ingredienti” che monsignor Delpini ha elencato nella favola raccontata a Martina, Chiara e Camilla, incontrate con i loro genitori in vista della festa di domenica 10 maggio

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«Quella notte le bambine ebbero il permesso di entrare nei sogni della mamma…». Inizia così il racconto (in allegato) che l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, ha narrato a Martina, Chiara e Camilla, durante la visita fatta alla loro famiglia in vista della Festa della Mamma (domenica 10 maggio).

Cosa c’era in quei sogni? Il papà e la mamma che, passeggiando, arrivano «a un castello enorme, con le torri, i merletti, il ponte levatoio…». Nel castello, vincendo la paura dei fantasmi, i due incontrano in successione Letizia, una bambina animata dal sorriso, Sofia, «la bambina che conosce ogni via», e Costanza, la bambina che resiste a tutte le fatiche. Infine, proprio nel momento di entrare nella stanza del tesoro, la mamma si sveglia. A colazione con le figlie, le riconosce come le tre bambine protagoniste del suo sogno. Capisce allora che la felicità esiste «se c’è la gioia, se c’è la sapienza e se c’è la resistenza». Ecco quindi l’augurio per la Festa della Mamma, espresso direttamente dalle bambine: «Noi possiamo darti la gioia, possiamo indicarti la via, possiamo sostenerti».

L’incontro si è concluso con una Ave Maria recitata insieme, «perché la mamma di tutti possa aiutare tutte le mamme».

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