Nell’imminenza dell’avvio delle lezioni monsignor Delpini scrive al mondo scolastico: in classe «si impara a vivere come persone libere, fratelli e sorelle solidali, intelligenti». Un richiamo anche alla cura delle relazioni umane per evitare episodi di bullismo

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«Andare a scuola è una grazia, una fortuna, un privilegio. Milioni di ragazzi e di ragazze della vostra età non possono andare a scuola, perché nel loro paese la scuola non c’è, perché la guerra rende pericoloso andare a scuola, perché devono cominciare presto a lavorare per contribuire alla sopravvivenza della loro famiglia»: con queste parole l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, si rivolge in particolare agli studenti, ma idealmente a tutto il mondo scolastico in un «messaggio di augurio e di incoraggiamento» (qui il testo integrale) per il nuovo anno che, negli istituti della Lombardia, partirà lunedì 12 settembre. Il primo vero ritorno alla normalità dopo due anni e mezzo di restrizioni imposte dalla pandemia che hanno affaticato il comparto dell’istruzione.

«Accompagno l’inizio dell’anno scolastico 2022/2023 con parole di incoraggiamento per tutte le componenti del “mondo della scuola” in cui ripongo tanta fiducia per la preparazione di uomini e donne a rendere migliore il mondo e desiderabile il tempo che viene»: così si apre la lettera inviata a tutte le scuole della Diocesi di Milano.

Monsignor Delpini si sofferma sulla bellezza dell’esperienza scolastica perché «offre in modo unico la possibilità di fare amicizia, di incontrare adulti che offrono competenze, consigli, incoraggiamenti, di collaborare per ricerche e progetti comuni»: un’opportunità di crescita che non deve essere sciupata. «È bello andare a scuola se la cura per l’ambiente e per le condizioni dello stare insieme è attenta a eliminare il bullismo, le rivalità aggressive e le invidie meschine», continua l’Arcivescovo che invita ad «emulare i migliori e aiutare i più deboli per rendere la scuola l’ambiente (…) per imparare a vivere come persone libere, fratelli e sorelle solidali, intelligenti».

Gli studenti sono chiamati a «prepararsi alla vita e alle responsabilità», accettando le fatiche senza mai risparmiarsi nell’impegno, perché la scuola rappresenta un diritto ma anche un dovere.

Conclude monsignor Delpini: «Con questi pensieri accompagno l’inizio dell’anno scolastico e voglio esprimere la mia simpatia, il mio incoraggiamento, la mia benedizione per gli studenti e per tutte le componenti del sistema scuola: dirigenti, docenti, personale in alleanza con i genitori e tutto il contesto in cui la scuola opera».

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