Il mese di maggio, i Cammini dello spirito, la Cina. Una ricaduta mariana, a cinque anni dalla pubblicazione del documento sulla cura della casa comune
di Massimo
PAVANELLO
Responsabile del Servizio diocesano Turismo e pellegrinaggi
Che l’ottica ci aiuti! All’epoca, il fenomeno della «rifrazione» (es. la cannuccia dritta, immersa in un bicchiere d’acqua, sembra storta) ebbe il sopravvento tra i commenti.
A distanza di cinque anni – l’anniversario cade proprio in questo maggio 2020 – alla Laudato si’, di papa Francesco, si guarda con più equilibrata «riflessione» (un fenomeno che prevede quote di assorbimento, trasmissione oltre che rimando).
È tornata evidente, per esempio, l’impronta originaria: si tratta di un’enciclica sociale. Mentre l’idea che non ci può essere giustizia sociale in un ambiente degradato, e che tutto è connesso, trova una lettura più decantata.
L’adrenalina – messa in circolo dal Coronavirus – ha senz’altro aperto più occhi. È la stessa pandemia che conferma la sovrapposizione dei piani (ecologici, sanitari, economici, geografici…).
Una tesi, in vero, già conosciuta dalla Chiesa. Giovanni Paolo II, durante una udienza generale (2001), disse: «Occorre, perciò, stimolare e sostenere la “conversione ecologica”, che in questi ultimi decenni ha reso l’umanità più sensibile nei confronti della catastrofe verso la quale si stava incamminando. L’uomo non più “ministro” del Creatore». Mentre Benedetto XVI, nella Caritas in veritate (2009), scrisse: «Il degrado della natura è strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana».
L’opportunità di rileggere il testo – ritrovando anche implicazioni immediate per il presente – è a portata di mano. Dal 16 al 24 maggio, in tutto il mondo, si terrà la Settimana Laudato Si’, con diverse occasioni di approfondimento. Sarà il Papa – domenica 24 maggio, durante la preghiera di mezzogiorno – a marcare l’iniziativa.
Oltre a rilanciare l’appuntamento anniversario della enciclica e quello orante col pontefice, suggeriamo qui dei collegamenti, lasciati al personale approfondimento, tra Laudato si’ e mese mariano.
Il primo incrocio, interseca lo sguardo sulla realtà. Papa Francesco, al n° 12 della Lettera, invita a osservare l’esistenza da questo punto panoramico: «Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode». L’esplicito rimando ai grani della corona, e al suo senso cristologico, deve essere raccolto.
Il secondo match, riguarda una data e un luogo. Il documento è stato firmato il 24 maggio. Benedetto XVI, dal 2008, ha stabilito che in quel giorno, in tutto il mondo, si preghi per la Cina; e che lo si faccia attraverso la particolare intercessione della “Beata Vergine Aiuto dei Cristiani”, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai. Cosa evochi alla mente quella nazione, oggi, è superfluo dire.
La terza sovrapposizione si incontra lungo le Vie sacre. Sono Cammini dello spirito, prossimi a ogni territorio della diocesi, per lo più costellati da santuari mariani inseriti in scenari naturalistici. Dove è assai facile pregare la Regina del Giardino di Dio, l’universo da lui creato: Rosa mystica.
Che l’ottica ci aiuti! A superare le nostre miopie, per esempio. Lettura della enciclica e preghiera mariana, accompagnino il nostro mese di maggio. Tanto più nella circostanza che stiamo vivendo.