Libertà di scelta e autonomia nel modello lombardo al centro di un convegno al Teatro Guanella di Milano. In allegato il programma

di monsignor Paolo MARTINELLI
Vescovo ausiliare e Vicario episcopale

suora a scuola

La Vita consacrata, fedele al suo carisma profetico nella Chiesa, sente il dovere di promuovere un confronto tra tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della scuola e dell’educazione in tutti i suoi livelli. Per questo, sabato 23 marzo, a partire dalle 9, presso il Teatro Guanella (via Dupré 19, Milano) avrà luogo il convegno promosso dall’Associazione Vita Consacrata in Lombardia dal titolo «La libertà di scelta educativa nel Modello Lombardo: come valorizzarlo nell’Autonomia».

Papa Francesco ha recentemente affermato: «Per cambiare il mondo bisogna cambiare l’educazione», riconoscendo così il ruolo centrale dell’esperienza educativa nella missione della Chiesa. Se si vuole rinnovare la società, se si vuole cambiare il modo con cui ci relazioniamo gli uni agli altri non basta proporre iniziative generiche; si incide nella società se si incide sulla cultura; i processi di cambiamento sono legati fondamentalmente alla capacità di educare e di trasmettere alle nuove generazioni non solo delle nozioni, ma una visione del mondo autentica, un senso per la vita. Per questo non c’è autentica esperienza cristiana se non c’è passione educativa.

Da questo punto di vista la vita consacrata rappresenta qualche cosa di singolare nella storia della Chiesa, poiché molti istituti sono sorti con finalità, direttamente o indirettamente, educative. Sono molti i consacrati e le consacrate che si caratterizzano per opere educative proprie o per il grande contributo che danno in questo campo attraverso l’insegnamento, sia nelle scuole paritarie, sia in quelle statali. La Chiesa italiana è ben consapevole dell’importanza di questo tema, tanto da aver voluto dedicare gli Orientamenti pastorali 2010-2019 a «Educare alla vita buona del Vangelo», a partire dalla grande provocazione sollevata da Benedetto XVI circa l’«emergenza educativa». Tale emergenza è oggi ancora più evidente di dieci anni fa. Condizione fondamentale per poter esercitare questa responsabilità nei confronti delle nuove generazioni è la libertà di educazione affinché, a cominciare dalla famiglia, si estenda e si consolidi la più larga alleanza educativa tra tutti coloro che hanno a cuore il bene dei figli. L’educazione, infatti, non è realtà delegabile, ma chiede la corresponsabilità di tutte le agenzie educative.

Come appunto ricordano gli organizzatori del convegno: «Solo coinvolgendo tutti i soggetti sociali, culturali, economici e politici è possibile nelle condizioni del mondo moderno rispondere adeguatamente alle esigenze di formazione di personalità mature. È il classico “villaggio” necessario per educare un bambino».

 

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