Inaugurata nello Spazio Eventi di Palazzo Pirelli dall’Arcivescovo, da Anba Antonio, vescovo della Diocesi cristiana copta ortodossa di Milano e dal vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti, la rassegna “La Chiesa Copta in Lombardia: una storia, una presenza”

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di Annamaria BRACCINI

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«La storia dei monumenti, dei grandi edifici, scrive la storia del potere, La storia scritta con i libri e i papiri che sfidano i secoli, la storia dei Padri della Chiesa, è quella che esprime il dialogo con la cultura di cui l’Egitto, nei millenni, è un esempio straordinario. Ma, poi, c’è la storia che si scrive anche con il sangue, con la celebrazione delle sante liturgie, con la carità e questa racconta la storia dei popoli, fatta per essere cantata perché dà speranza alla vita della gente, perché parla con la carità e la responsabilità che induce a stare attenti agli altri. E, infine, c’è la storia che si scrive con il sangue dei martiri, come quella illustrata da questa mostra».
Dice così l’Arcivescovo che inaugura, nello Spazio Eventi di Palazzo Pirelli – insieme a sua eminenza Anba Antonio, vescovo della Diocesi cristiana copta ortodossa di Milano e al vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti -, la rassegna a pannelli fotografici “La Chiesa Copta in Lombardia: una storia, una presenza”.
E prosegue, il vescovo Mario: «Forse questa storia non sempre è evidentemente documentata, è difficile parlarne, anche se qui la si racconta, ma è quella che più viene custodita nel libro della vita di Dio. Al di là di quello che raccontano i libri di scuola o della risonanza che può avere la vita di una Chiesa a livello massmediatico, c’è la storia dove sono scritti i canti, le opere di carità e il sangue versato. La presenza a Milano della Chiesa copta, antica, molto operosa, particolarmente intraprendente e creativa, è tenacemente fedele a questa storia».

Il pensiero va anche allo spazio dove è ospitato il percorso museale: «Che questo evento si svolga in una sede istituzionale è un augurio per dire che tutti coloro che sono residenti in Lombardia hanno un luogo dove possono incontrarsi, una società che li accoglie e valorizza, che li incoraggia a scrivere la loro storia. Questa è la mia gratitudine per Regione Lombardia, la mia ammirazione per la Chiesa copta e il mio augurio: chi visita questa storia sia incoraggiato a praticare la celebrazione e la solidarietà e ad essere coraggiosioanche nelle prove».

Gli interventi iniziali

Parole che hanno fatto eco a quelle di Anba Antonio, accompagnato da molti giovani della sua comunità e dai ministri del culto. «Siamo molto lieti di essere qui, vogliamo raccontarvi la nostra realtà. È una chiesa antica, ma viva, grazie alla fede forte dei suoi fedeli. Grazie al fondatore, anba Kirilos è nata la nostra diocesi di Milano e, ormai, siamo alla terza generazione: Contribuiamo a creare, nella vita quotidiana di tanti cittadini e di queste terre, la convivenza reciproca con un forte sentimento di Chiesa e di spirito di integrazione nella società italiana e lombarda».
«Guardiamo sempre con favore alle iniziative che contribuiscono alla coesione sociale e al bene comune», ha sottolineato, da parte sua, Borghetti. «Questa mostra va indubbiamente in questa direzione, in quanto frutto del dialogo costruttivo tra copti e cattolici e nello stesso tempo significativo segnale di ecumenismo che rafforza la reciproca conoscenza e la stima tra le due confessioni religiose».

La mostra

Attraverso un percorso articolato in una ventina di pannelli fotografici, l’esposizione – già allestita in ottobre nel Santuario di Santa Maria Annunciata in Dugnano (Paderno Dugnano) – racconta, vista con gli occhi e gli “scatti” dei giovani, la storia e l’attualità di questa comunitàOPTI che conta anche numerosi martiri.
La mostra (a ingresso gratuito da via Filzi 22, con Green pass rafforzato) è aperta al pubblico dal 20 dicembre al 10 gennaio 2022, significativamente nel periodo a cavallo del Natale cattolico e di quello ortodosso, il 7 gennaio. (Info e prenotazioni: www.consiglio.regione.lombardia.it)

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