Una forma di vicinanza autentica che sostiene il percorso terapeutico: lo scrive papa Francesco nella prefazione del libro di Carlo Alfredo Clerici e Tullio Proserpio, che sarà presentato martedì 10 maggio alle 17. Intervento dell’Arcivescovo
La spiritualità nella cura. Dialoghi tra clinica, psicologia e pastorale (vedi qui una scheda) è il titolo del volume di Carlo Alfredo Clerici (della struttura complessa di Pediatria del dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia all’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’Università degli Studi di Milano) e Tullio Proserpio (da 19 anni cappellano “itinerante” tra ricoverati, medici, personale medico infermieristico e chiunque sia presente in Istituto, leggi qui la sua intervista), con prefazione di papa Francesco (Edizioni San Paolo, Milano 2022), che verrà presentato martedì 10 maggio, a partire dalle 17, presso l’Aula Magna dell’Istituto dei Tumori di Milano (via Venezian 1).
Il libro
Il libro nasce dal bisogno di empatia, sostegno e conforto spirituale per chi soffre. Lo sottolinea con forza papa Francesco, che nella prefazione del libro a pagina 8 scrive: «Lo sguardo dalla periferia della condizione umana, segnata dalla precarietà dell’esistenza, favorisce la costruzione di quei ponti necessari a non dimenticare l’umano che ci caratterizza e a individuare sempre nuovi, spesso imprevisti percorsi».
Aggiunge il professor Clerici: «Lo afferma anche la letteratura scientifica internazionale: visioni moderne riconoscono un ruolo centrale alla soggettività dei pazienti all’interno del processo di cura. Tra gli aspetti individuali più rilevanti c’è il significato personale attribuito alla malattia che costituisce un elemento fondamentale per affrontarla e adattarsi ai sintomi e alle esigenze imposte dalla cura. Mentre le spiegazioni biologiche offrono la base razionale per comprendere la dinamica fisiopatologica delle malattie esiste però un livello psicologico e spirituale non meno importante per l’elaborazione individuale degli eventi della vita».
Nel testo si affronta il tema dei bisogni spirituali dei pazienti di qualsiasi religione o appartenenza, senza contrapposizioni nel lavoro clinico quotidiano in ospedale. Le pagine contengono riflessioni, proposte e sono il frutto del dialogo tra prospettive nettamente diverse e mai conflittuali. Vari studi mostrano come i pazienti che abbiano discusso delle preoccupazioni spirituali o religiose con un membro del team sanitario o un cappellano ospedaliero, abbiano maggiori probabilità di valutare più positivamente l’assistenza ricevuta con ricadute positive sulla reputazione dell’ospedale.
L’incontro
L’incontro (vedi qui la locandina) sarà aperto dai saluti istituzionali di Marco Votta e Carlo Nicora, rispettivamente presidente e direttore generale della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori. Seguiranno l’intervento di monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, e una tavola rotonda – moderata da Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana -, a cui parteciperanno oltre agli autori del volume, Maura Massimino, pediatra oncologa e direttore delle Pediatria dell’Istituto dei Tumori, e Augusto Caraceni, direttore dell’Hospice dell’Istituto dei Tumori e docente presso l’Università degli Studi Milano. Le conclusioni sono affidate a Filippo Azzali, responsabile Formazione e valutazione per processi di accreditamento Joint Commission International at Progea, che illustrerà i progetti di creazione di procedure di supporto ai bisogni spirituali codificate secondo i parametri delle certificazioni per l’accreditamento delle istituzioni sanitarie.