A 75 anni dalla «Provida Mater ecclesia» e alla luce del Magistero della Chiesa, sabato 24 settembre al Rosetum di Milano una giornata di studio con l’Arcivescovo
Il Comitato promotore
«La secolarità consacrata è segno profetico che esorta a rivelare con la vita più che con le parole l’amore del Padre, a mostrarlo quotidianamente sulle strade del mondo. Oggi non è tanto il tempo dei discorsi persuasivi e convincenti; è soprattutto il tempo della testimonianza» (papa Francesco, 2 febbraio 2022).
Gli Istituti secolari sono un dono dello Spirito alla Chiesa, rappresentano una originale forma di vocazione e partecipazione all’espansione e alla crescita del Regno di Dio nel mondo. Con la Costituzione apostolica Provida Mater Ecclesia del 2 febbraio 1947 Pio XII approvò la nuova forma di vita consacrata nel mondo. Sempre Pio XII, nel Motu Proprio Primo Feliciter del 12 marzo 1948, sottolineava che la secolarità è la “ragion d’essere” degli Istituti secolari.
Nell’ambito della Diocesi di Milano e delle Diocesi lombarde sono radicati 32 Istituti secolari con 1198 membri. Insieme a Ciis, Usmi e Cism, sabato 24 settembre ci incontreremo al Teatro Rosetum di Milano per riflettere sull’attualità di questa vocazione e sul cammino compiuto dagli Istituti secolari, dalla Provida Mater Ecclesia a oggi, sia a livello di riflessione teologica e magisteriale, sia a livello di esperienza di vita (vedi qui la locandina).
Un segno per tutta la Chiesa
L’essenza della vocazione alla secolarità consacrata è condividere la vita con gli uomini e le donne del nostro tempo, senza distinguerci, portando la forza del Vangelo nell’impegno professionale, sociale, civile ed ecclesiale. Gli uomini e le donne che scelgono di donarsi al Signore in povertà, castità e obbedienza, vivendo da laici la radicalità evangelica, sono un segno per tutta la Chiesa: il Vangelo di Gesù è per tutti e rivolto a tutti, vuole entrare nelle pieghe del nostro quotidiano, dare forma alle nostre relazioni e alle nostre scelte, dare forza all’impegno per la giustizia, la solidarietà, la dignità di ogni uomo nel quale vediamo un figlio di Dio.
In risposta a una chiamata di Cristo, nello spirito delle Beatitudini facciamo di tutta la nostra esistenza una missione permanente, ovunque siamo inseriti: famiglia, professione, strutture sociali, politiche ed ecclesiali. Lo spirito è quello della testimonianza vissuta in gratuità: predicare il Vangelo con la vita, innanzitutto. Senza aspettarci riconoscimenti, contenti solo di portare Dio al mondo e il mondo a Dio, partendo dal nostro cuore e dalla nostra quotidianità. Per questo le nostre spiritualità ci educano a guardare il mondo con gli occhi di Dio, come degli autentici contemplativi.
Una grande sfida
Tutto questo ci interroga: essere cristiani, laici per vocazione, può essere un progetto di vita buona? Una scelta di questo tipo può scaturire dall’incontro intimo con il Signore della storia, il Risorto? Si può essere consacrati a Dio e vivere la condizione comune degli uomini nel mondo?
Papa Francesco scrive: «Una grande sfida riguarda il rapporto tra secolarità e consacrazione, aspetti che siete chiamati a tenere insieme. A motivo della vostra consacrazione è facile infatti assimilarvi ai religiosi, ma vorrei che la vostra profezia iniziale, in particolare il carattere battesimale che connota gli Istituti secolari laicali, vi caratterizzi. Siate animati, cari membri degli Istituti Secolari laicali, dal desiderio di vivere una “laicità santa”, perché voi siete un’istituzione laicale. Siete uno dei carismi più antichi e di voi la Chiesa avrà sempre bisogno. Ma la vostra consacrazione non deve essere confusa con la vita religiosa. È il battesimo che costituisce la prima e più radicale forma di consacrazione […] e dunque il battesimo la sorgente di ogni forma di consacrazione. D’altra parte, i voti sono il sigillo del vostro impegno per il Regno. Ed è proprio questa dedizione indivisa al Regno che vi permette di rivelare la vocazione originaria del mondo, il suo essere a servizio del cammino di santificazione dell’uomo. Lo specifico del carisma degli Istituti secolari vi chiama a essere radicali e al tempo stesso liberi e creativi per accogliere dallo Spirito Santo il modo più opportuno di vivere la testimonianza cristiana» (2 febbraio 2022).
L’argomento del convegno del 24 settembre sarà affrontato tenendo sullo sfondo alcuni dati acquisiti: la piena consacrazione, la sua dimensione secolare, lo spirito missionario inteso prevalentemente come lettura dei segni dei tempi e animazione cristiana della realtà terrena, lo stile del dialogo.