Anche l’opera in legno al centro dei riti quaresimali con l’Arcivescovo accompagna il cammino verso la Giornata mondiale: ideata e costruita da giovani per i giovani, passa da una Zona pastorale all’altra
di Letizia
GUALDONI
È stato il primo simbolo della Giornata mondiale della Gioventù che Giovanni Paolo II decise di affidare ai giovani, già nel 1984 (nel 2003 fu affiancata l’icona della Madonna Salus Popoli Romani): la Croce, da portare nel mondo come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità.
Anche i giovani ambrosiani ora hanno questo segno potente che annuncia che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione e che li accompagnerà alla meta di Lisbona (il cui logo è posto al centro dei bracci). Una “Croce pellegrina” davvero speciale, quella progettata dal giovane Emanuele Porro di Cesano Maderno, e poi costruita concretamente dagli artigiani e sapienti lavoratori del legno, suo papà e il cugino di suo padre.
Da tutto il mondo, senza scarti
«L’idea è stata subito quella di utilizzare più legni a rappresentare le diverse culture, i diversi popoli, uniti insieme in un unico elemento, la croce- ci racconta Emanuele, ispirato dai ricordi delle Gmg vissute in prima persona a Madrid e Cracovia. Il primo significato è stato quello di inserire legni con provenienze diverse (Europa, America e Africa) a simboleggiare tutti i continenti. Il secondo significato è stato quello di scegliere appositamente legni di scarto». Nessuno spreco, quindi, e così legni di differenti e calde tonalità (il marrone, il giallo e il rosso) hanno ripreso vita e, assemblati e piallati secondo il prototipo, hanno assunto la forma di una croce “libera”, composta da diversi colori (e frutto di un lavoro di collaborazione in quanto la base in metallo che la sostiene è opera dell’idea di un altro giovane, Andrea Allievi), interpretando il significato di giovani di tutti i popoli, che la chiamata di Cristo attira a vivere nel suo amore.
Questa stessa Croce, ricordando il passaggio della Croce che avviene nelle Giornate Mondiali della Gioventù, è al centro delle Vie Crucis quaresimali presiedute dall’Arcivescovo (al termine di ogni celebrazione sarà consegnata dai giovani di quella Zona pastorale ad alcuni giovani appartenenti alla Zona pastorale dove si terrà il rito successivo).
Il sussidio
Un appuntamento verso la Gmg a cui tutti i giovani sono particolarmente invitati: anche il testo del sussidio (a disposizione delle comunità) – in collaborazione con il Servizio per la Pastorale Liturgica – è stato preparato da alcuni giovani, commentando, in ogni Zona pastorale, due stazioni, in ascolto del Vangelo di Luca, attraverso le meditazioni e le invocazioni.
Tra loro Mattia Torricelli, 22 anni, di Induno Olona, che si è confrontato con il commento della terza stazione: «La mia riflessione è nata dal mio percorso di discernimento vocazionale che sto facendo in questi ultimi anni. La domanda centrale che ho messo in luce – “Per chi sono? E chi è per me Gesù?” – mi accompagna in modo preminente in ogni mia giornata e nei momenti di riflessione sulla vocazione. La partecipazione alla Gmg di Lisbona si basa sulla consapevolezza di aver compreso che per me Gesù è il centro della mia vita e la chiamata forte a coinvolgere anche gli altri nell’amore che Lui mi ha donato. La Gmg per me potrebbe essere l’occasione di sperimentare ancora una volta e in modo più forte questo abbraccio e di poterlo condividere con i miei amici e tutta la Chiesa che dimostra di prendersi cura di noi giovani».
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