Dal versetto che ispira la prossima Gmg è nata l’idea della rappresentazione «Non esistono ragazzi cattivi», motto caro a don Claudio Burgio, che investe sul loro recupero aiutandoli a “rialzarsi”
di Luisa
BOVE
Le porte del carcere non si aprono solo per gli adulti, ma sempre più spesso anche per i giovani. E c’è chi non resiste alla detenzione, come i sette ragazzi evasi dall’Istituto minorile Beccaria alla fine dell’anno scorso e poi ripresi o costituitisi in pochi giorni.
Ma il cappellano del carcere don Claudio Burgio non ci sta a gettare la spugna, per nessuno dei suoi ragazzi. E continua a sostenere che «non esistono ragazzi cattivi» come ripete spesso a partire dalla sua esperienza a fianco dei “suoi” giovani ospiti nella Comunità Kayrós. Quei ragazzi su cui ogni giorno investe, dando fiducia, responsabilizzandoli, ascoltandoli, ma anche aiutandoli a guardarsi dentro per scoprire quella parte buona che si nasconde dietro una maschera. «Rialzarsi» sembra essere ora la parola d’ordine per tutti, nonostante gli errori, le sbandate e le scelte sbagliate, che fanno male prima a se stessi che agli altri.
Le parole del Papa
Lo stesso papa Francesco ha sempre parole di speranza nei confronti di chi è in carcere e ancora in occasione dell’ultimo Natale aveva lanciato l’appello ai capi di Stato invitandoli a un gesto di clemenza. Significativo anche il Messaggio per la Giornata mondiale della gioventù e quel versetto di Luca (1,39) che dice «Maria si alzò in fretta». Ha colpito i ragazzi della Comunità Kayrós che hanno deciso di percorre il sentiero per “rialzarsi” e raggiungere Lisbona dove si svolgerà la prossima Gmg dall’1 al 6 agosto.
Risvegliarsi alla vita
Da qui l’idea di raccontarsi, non più e non solo a don Claudio, ma anche ad altri mettendo in scena Non esistono ragazzi cattivi, una testimonianza teatrale che li vedrà sul palco come protagonisti. «Proprio dalle parole del Santo Padre i nostri ragazzi hanno sentito la necessità di raccontarsi ai coetanei e agli adulti in una testimonianza teatrale – spiegano in comunità -, dove si mettono a nudo parlando del loro percorso di vita “tra cadute e resurrezioni”, ma volto al “rialzarsi” per provare a “fare della propria vita un capolavoro”.
Rialzarsi significa allora “risvegliarsi alla vita”: è un invito rivolto a tutti i giovani, secondo il tema della Ggm di Lisbona, che chiede di non stare fermi, per diventare protagonisti nella costruzione di un mondo più giusto e fraterno, che non lascia indietro nessuno». E aggiunge don Burgio: «C’è un cammino da fare insieme,ho detto ai miei ragazzi e forse “non tutto andrà bene”, ma tutto concorrerà al Bene se sapremo dare voce alle nostre domande più profonde».
Per conoscere le date degli spettacoli scrivere a ufficiostampa@kayros.it.