Nella Messa in Duomo per la vita consacrata si è data lettura del decreto dell'Arcivescovo che promulga le costituzioni sinodali recanti gli orientamenti e le norme in materia (in vigore dall'1 aprile) e che approva la lettera introduttiva e il relativo testo di presentazione. Monsignor Bressan illustra contenuti e significato di questi documenti (in allegato)
di monsignor Luca
BRESSAN
Vicario episcopale, Presidente della Commissione di coordinamento del Sinodo minore
Nella festa di Gesù presentato al Tempio, luce e salvezza delle genti, l’Arcivescovo di Milano ha approvato con un suo decreto il lavoro sinodale compiuto nello scorso anno, promulgando di conseguenza le costituzioni sinodali.
Con la sua lettera introduttiva, significativamente intitolata Ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello, l’Arcivescovo intende richiamare la prospettiva teologica e contemplativa a partire dalla quale rileggere tutto il cammino fatto, per comprenderne l’obiettivo di riforma della Chiesa, pienamente in sintonia con il magistero di Papa Francesco che ci sprona a essere Chiesa in uscita.
Il testo successivo, Le ragioni di un sinodo, riprende dal Documento Finale approvato dall’Assemblea sinodale lo scorso 3 novembre i motivi per i quali il Sinodo minore celebrato si sta rivelando un’occasione propizia per la Chiesa di Milano, perché sappia vivere le trasformazioni che sta conoscendo come l’occasione per riscoprire sempre di più e sempre meglio il mistero che la abita, l’azione dello Spirito che la guida anche di questi tempi, dando concretezza e colori alla sua cattolicità.
Infine, gli Orientamenti e norme riprendono e rilanciano le intuizioni e le decisioni che l’Assemblea sinodale aveva consegnato all’Arcivescovo, avendo individuato in esse gli strumenti per accompagnare e sostenere le trasformazioni che sta conoscendo la Chiesa ambrosiana, per essere veramente e consapevolmente Chiesa dalle genti.
Ci aspetta ora, chiusa con la promulgazione la fase sinodale, il momento della ricezione. Il percorso fatto chiede alla diocesi di immaginare un intenso e significativo cammino di educazione. Secondo questa prospettiva sono state pensate, redatte, emendate e votate le norme e gli orientamenti che l’Arcivescovo promulga oggi.
Una Chiesa dalle genti, una Chiesa maggiormente consapevole della propria cattolicità grazie al processo sinodale attivato, può ora tradurre questa consapevolezza in scelte pastorali condivise e capillari sul territorio diocesano. E con la propria vita quotidiana trasmettere serenità e capacità di futuro anche al resto del corpo sociale. Grazie al Sinodo infatti la diocesi ha maturato strumenti per leggere e abitare con maggiore spessore e profondità l’attuale momento di forte trasformazione sociale e culturale. Milano, Chiesa dalle genti: una Chiesa in Sinodo che ha inteso vivere questo cammino proprio per restare fedele alla sua identità ambrosiana. Come ai tempi di Sant’Ambrogio, in continuità con il suo spirito.