Redazione
La celebrazione del centenario a Chikuni è stata grandiosa. Fra le oltre tremila persone partecipanti c’eravamo anche noi, che siamo legati da amicizia fraterna con mons. Patriarca, e quattro sacerdoti della Diocesi di Milano.
Le persone erano arrivate il giovedì, a piedi o con mezzi di fortuna, anche da villaggi distanti parecchie centinaia di chilometri, ed hanno avuto giornate molto intense che si sono concluse con la Concelebrazione Eucaristica di domenica 28 agosto. Concelebravano 6 Vescovi in rappresentanza di Zambia, Zimbabwe e Gran Bretagna, assieme al superiore provinciale dei Gesuiti e ad oltre un centinaio di sacerdoti di almeno dieci diverse nazionalità. Presenziava il Nunzio Apostolico a Lusaka mons. Orlando Antonimi.
La Messa, durata circa cinque ore, è stata una autentica esplosione di fede e di gioia. Ha suscitato tanta emozione la presenza di alcuni anziani che avevano conosciuto padre Moreau ed anche l’offerta dei doni portati all’altare fra cui spiccavano i fiori di Musekese e un grande aratro.
Soprattutto poi si respirava un desiderio di rinnovamento e di impegno: abbandonare le sicurezze di cento anni di storia ed affrontare con spirito missionario le grandi sfide che in Africa, più che altrove, si levano giorno dopo giorno.
La conclusione del centenario è stata quando una grande chiatta ha attraversato il lago di Kariba per sostare e celebrare l’Eucarestia nel luogo dove una volta sorgeva il villaggio di Siameja. Sorgeva perché oggi, come molte altre terre Tonga, Siameja, dove sono sepolti padre Terolde e fratel Vervenne, giace sommersa dalle acque del lago di Kariba.. La notte precedente i parroci della Diocesi hanno dormito ognuno nel villaggio più sperduto della propria parrocchia e il Vescovo ha dormito nel luogo dove è stato trasferito il nuovo villaggio di Siameja.
L’Africa è sempre l’Africa.