La Fondazione raccoglie contributi per potenziare alcuni nosocomi e garantire così assistenza alle vittime della guerra, che altrimenti non avrebbero accesso alle cure sanitarie
Il conflitto che sta dilaniando la Siria ha posto oltre 13 milioni di persone in stato di bisogno. Quasi 11.5 milioni, di cui il 40% bambini, non ricevono cure mediche. Nella capitale Damasco oltre un milione di persone non hanno accesso agli ospedali; ad Aleppo in queste condizioni sono più di 2 milioni.
Sulla linea del fronte, tra gli altri, c’è l’ospedale italiano di Damasco, che dal 1913 opera nel quartiere di Mazraa sotto la direzione delle suore salesiane: un centro chirurgico dove sono stati curati profughi palestinesi, iracheni e semplici cittadini siriani e che dallo scoppio della guerra soccorre gratuitamente i feriti dei bombardamenti e delle autobomba.
All’ospedale Saint Louis di Aleppo, invecem da due mesi manca l’acqua potabile e anche il gasolio per alimentarlo spesso non basta o è troppo costoso. Il personale si è trasferito negli studi medici per poter lavorare nonostante i bombardamenti.
Per far fronte all’emergenza sanitaria della Siria, Fondazione Avsi ha attivato il progetto “Ospedali aperti”, che punta a potenziare quattro ospedali, due ad Aleppo e due a Damasco,e garantire così assistenza alle vittime della guerra. Si può contribuire alla campagna con una donazione online su https://donazioni.avsi.org/progetto/siriaospedali, tramite bonifico intestato a Fondazione Avsi (iban IT04D0521601614000000005000) o tramite ccp 522474 intestato a Fondazione Avsi Onlus Ong.
Si può sostenere il progetto anche facendo un semplice click per “votare” sulla piattaforma di Unicredit Il Mio Dono: più alto sarà il numero di votanti che preferiranno questo progetto, maggiore sarà la quota che la piattaforma Unicredit gli destinerà.