Martedì 14 marzo si rinnova l’invito della Pastorale diocesana ai docenti: al Museo diocesano alle 18 incontro con Nadia Righi e fra’ Roberto Pasolini

Un particolare della «Crocefissione» di Masaccio, esposta al Museo diocesano
Un particolare della «Crocefissione» di Masaccio, esposta al Museo diocesano

Nell’approssimarsi della Pasqua il Servizio diocesano di Pastorale scolastica rinnova la proposta rivolta agli insegnanti – nata in tempo di pandemia – di un momento di “sosta” tra Parola, arte e musica. L’appuntamento è per martedì 14 marzo, alle 18, presso il Museo diocesano di Milano (piazza Sant’Eustorgio 3 – vedi qui la locandina).

Sul tema «Per un incremento di vita – l’umano e il divino di fronte al male» interverranno Nadia Righi (direttrice del Museo diocesano) e fra’ Roberto Pasolini (biblista e docente di Sacra scrittura).

Lo spunto di riflessione è l’esposizione della «Crocifissione» di Masaccio: la preziosa tavola, conservata al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli e per la prima volta a Milano, è una delle opere più importanti dell’artista toscano, che nel suo breve, ma folgorante percorso rivoluziona la storia dell’arte.

La «Crocifissione» costituisce la cuspide di un grandioso polittico realizzato dal pittore nel 1426, smembrato già alla fine del XVI secolo. In uno spazio definito dal prezioso fondo oro e delimitato da un arco ogivale, la tavola raffigura la Madonna, San Giovanni e la Maddalena che piangono il Cristo Crocifisso. Masaccio interpreta il dramma raffigurando un dolore profondamente umano, concentrandosi solo su pochi elementi essenziali: le mani contratte che sporgono dal corpo massiccio della Madonna, le mani portate al volto del dolente e quasi larvale San Giovanni, ma, soprattutto, le braccia alzate in un incontenibile moto di angoscia di una Maria Maddalena senza volto, inginocchiata di schiena. Cristo, raffigurato frontalmente, con la testa incassata sulle spalle, presupponendo quindi una visione dal basso, resa con un sapiente scorcio anche attraverso l’abbreviazione delle gambe, riesce a suggerire l’umanità dolorosa di un corpo abbandonato alla morte. Le figure, modellate con forti contrasti di luce e ombra, si collocano in uno spazio vero nonostante lo sfondo dorato, teatro di un evento drammatico che avviene davanti agli occhi degli spettatori.

La partecipazione è vincolata all’acquisto del biglietto del Museo.
Info: tel. 02.8556353; scuola@diocesi.milano.it

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