A 36 anni dalla morte del «Professore», sabato 21 maggio, alle 9.30 presso la sede dell'Ac ambrosiana, incontro sulla proposta di legge sulla “morte volontaria medicalmente assistita”; alle 11.45, in Sant'Antonio, la celebrazione in suffragio
Sarà l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, a presiedere la celebrazione eucaristica in suffragio del Venerabile Giuseppe Lazzati, nel 36mo anniversario della morte, in programma sabato 21 maggio, alle 11.45, nella chiesa di Sant’Antonio a Milano (via Sant’Antonio 5).
La Messa sarà preceduta da un incontro di riflessione promosso da Fondazione Lazzati, Azione Cattolica Ambrosiana, Istituto Secolare Cristo Re e Associazione Città dell’uomo, che avrà luogo alle 9.30 nell’Aula Lazzati presso la sede dell’Azione Cattolica Ambrosiana, sempre in via Sant’Antonio 5 (vedi qui l’invito).
Al centro un tema caro all’azione culturale e civile del «Professore» – «Agire politico e mediazione» -, coniugato in questo caso in un dialogo a partire dalla proposta di legge sulla «morte volontaria medicalmente assistita». Intervengono l’onorevole Alfredo Bazoli (parlamentare Pd, relatore della proposta di legge), don Pier Davide Guenzi (docente di Teologia morale al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II), l’avvocato Andrea Michieli (dottore di ricerca in Diritto pubblico); modera il professor Mario Picozzi, presidente della Fondazione Lazzati.
«Il tema è particolarmente delicato e inevitabilmente divisivo, sia in campo politico, sia nella società civile – osserva Luciano Caimi, presidente di Città dell’Uomo -. In gioco sono questioni fondamentali che toccano la coscienza di ogni uomo e di ogni donna intorno a nodi cruciali e aggrovigliati: vita/morte, malattia/dolore/autodeterminazione personale. Questioni sensibili per tutti. I cattolici sono chiamati a cimentarsi nel dibattito pubblico con competenza, lungimiranza, serenità, nella consapevolezza, peraltro, che il confronto pluralistico, verosimilmente, potrà assumere in molte circostanze toni accesi». «Siamo certi – è la convinzione di Caimi – che i partecipanti alla tavola rotonda, ciascuno dal punto di vista della propria preparazione scientifica, forniranno un esempio di che cosa significhi riflettere sul complesso tema con la dovuta chiarezza di idee e il necessario spirito dialogico».