Il budget annuale dell'Ufficio diocesano è stato devoluto alla Caritas, trasformandosi in mezzi di sostegno per famiglie bisognose: trenta borse, per ciascuno dei dieci Empori ambrosiani
di Massimo
PAVANELLO
Incaricato diocesano Sovvenire
La verità, in una battuta. Questo è il ruolo del comico. E l’americano George Carlin lo conferma. Famosa la sua frase relativa al marketing: «Il bruco fa tutto il lavoro, ma è la farfalla che si prende tutta la pubblicità».
Bene. Rientrati nei ranghi, con la premessa, facciamo qui una fototessera al lepidottero sviluppato, senza dimenticare la fatica della larva.
Il tempo complicato che stiamo vivendo, ha rimescolato anche le priorità economiche.
La Conferenza Episcopale Italiana, ad esempio, ha stanziato – solo per la causale Coronavirus – un terzo del totale del proprio 8xmille annuo. Da questa somma, alla Diocesi di Milano, sono giunti 9 milioni di euro; che si aggiungono agli oltre 7 milioni ordinariamente riservati per il “Culto e la pastorale”. Tre sono stati i capitoli di spesa: parrocchie, aiuto alle famiglie per sostenere le rette scolastiche nelle scuole dell’infanzia, Enti (culturali e caritativi).
Il servizio diocesano del Sovvenire – e qui trova giustificazione la battuta di apertura – si è simbolicamente associato a questo sforzo straordinario, girando il budget annuale, riservato per le attività di promozione, agli empori della Caritas. Il denaro si è così trasformato in 300 piccole «spese solidali» (10 € ognuna, contenenti: un litro d’olio, due pacchi di pasta, un pacco di riso, una passata di pomodoro, un litro di latte). Trenta borse, per ciascuno dei dieci siti sparsi in diocesi.
Gli Empori ambrosiani, aperti dal 2015, sostengono famiglie vulnerabili attraverso aiuti alimentari e accompagnamento sociale. Fare la spesa, come si fosse in un qualsiasi supermercato, salvaguarda la dignità e favorisce la responsabilità delle persone.
L’opzione si affianca al sistema tradizionale di distribuzione degli aiuti, quello dei pacchi viveri preparati dalle parrocchie. Si è rivelata essenziale anche di questi tempi. In soli due mesi (dall’inizio della seconda ondata pandemica) ben 3.160 ambrosiani, impoveriti da Covid, hanno dovuto affidarsi a questa rete. Portando gli utenti del servizio a superare quota 10 mila.
Gli Empori della Solidarietà sono presenti a Milano (Niguarda; Lambrate, Barona), Varese, Saronno, Molteno, Cesano Boscone, Garbagnate Milanese, San Giuliano Milanese. L’ultimo aperto, si trova a Rho. Inaugurandolo, l’Arcivescovo – mons. Mario Delpini – ha detto: «I poveri vanno aiutati non a restare poveri, ma a non esserlo più. La vera solidarietà non crea dipendenza, ma permette agli uomini e alle donne di recuperare la propria dignità. L’Emporio non è una forma di assistenzialismo, ma stimola le persone, attraverso un aiuto nel momento del bisogno, a essere cittadini attivi».
A questo processo, si è affiancato il Servizio per la promozione del sostegno alla Chiesa cattolica di Milano. Con la consapevolezza della farfalla e l’ammirazione per il bruco.
Chi volesse imitare il dono, trova qui lo strumento per farlo https://empori.caritasambrosiana.it/