Per la Giornata mondiale dei nonni, il Pontefice cita Lisbona e rivolge un doppio appello: ai giovani, ad andare «al di là della realtà virtuale», e agli anziani, a «non soffermarsi sulle forze che si indeboliscono»
di Maria Michela
Nicolais
Agensir
«A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata Mondiale della Gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo!». È l’invito di papa Francesco, nel Messaggio per la terza Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (leggi qui), in programma il 23 luglio sul tema «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Lc 1,50).
«Il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade», il monito di Francesco, secondo il quale «è bella, quest’anno, la vicinanza tra la celebrazione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani e quella della gioventù; entrambe hanno come tema la “fretta” di Maria nel visitare Elisabetta, e ci portano così a riflettere sul legame tra giovani e anziani. Il Signore spera che i giovani, incontrandoli, accolgano la chiamata a custodire la memoria e riconoscano, grazie a loro, il dono di appartenere a una storia più grande».
«L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità – la tesi del Papa -. Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino». Per Francesco, la visita di Maria ad Elisabetta e la consapevolezza che la misericordia del Signore si trasmette da una generazione all’altra «rivelano che non possiamo andare avanti – e neppure salvarci – da soli e che l’intervento di Dio si manifesta sempre nell’insieme, nella storia di un popolo. È Maria stessa a dirlo nel Magnificat, esultando in Dio che ha operato meraviglie nuove e sorprendenti, fedele alla promessa fatta ad Abramo».
«Chi si concentra solo sull’immediato, sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul “tutto e subito”, perde di vista l’agire di Dio», ammonisce il Papa, sottolineando che il «progetto di amore di Dio attraversa il passato, il presente e il futuro, abbraccia e mette in collegamento le generazioni. È un progetto che va oltre noi stessi, ma nel quale ciascuno di noi è importante, e soprattutto è chiamato ad andare oltre. Per meglio accogliere lo stile dell’agire di Dio, ricordiamo che il tempo va abitato nella sua pienezza, perché le realtà più grandi e i sogni più belli non si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione: in cammino, in dialogo, in relazione», spiega Francesco.
Nel dettaglio, «per i più giovani si tratta di andare al di là dell’immediato nel quale ci confina la realtà virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta; per i più anziani si tratta di non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di non rammaricarsi per le occasioni perse». «Guardiamo avanti! – l’invito del Papa -. Lasciamoci plasmare dalla grazia di Dio che, di generazione in generazione, ci libera dall’immobilismo nell’agire e dai rimpianti del passato!».
«Fare qualcosa per abbracciare i nonni e gli anziani – l’esortazione all’impronta della concretezza -. Non lasciamoli soli, la loro presenza nelle famiglie e nelle comunità è preziosa, ci dona la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo in cui si custodiscono le radici», l’appello di Francesco, secondo il quale «sono gli anziani a trasmetterci l’appartenenza al Popolo santo di Dio».
«La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro scrive il Papa -. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro. Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non permettiamo che siano scartati!». La Giornata mondiale dei nonni e degli anziani «vuol essere un piccolo segno delicato di speranza per loro e per la Chiesa intera», ricorda Francesco, rinnovando il suo invito«“a tutti – diocesi, parrocchie, associazioni, comunità – a celebrarla, mettendo al centro la gioia traboccante di un rinnovato incontro tra giovani e anziani».
Poi il riferimento all’appuntamento di agosto (vai allo speciale sulla Gmg): «A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata mondiale della gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire: prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di quell’incontro. A voi anziani chiedo di accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la Gmg. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo».