Mancano quattro mesi esatti a «Vivere per-dono», seconda edizione dell’evento promossa dalla Conferenza degli istituti missionari italiani e dalla Fondazione Missio, in collaborazione con la Chiesa ambrosiana, che il capoluogo lombardo ospiterà dal 29 settembre al 2 ottobre
di Letizia
GUALDONI
Dal 29 settembre al 2 ottobre la seconda edizione del Festival della Missione, promossa dalla Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi) e dalla Fondazione Missio (organismo della Conferenza episcopale italiana) in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, intreccerà l’attività dei missionari con la vita della gente comune, animando l’area delle Colonne di San Lorenzo, con eventi in piazza Vetra, al Museo diocesano, nelle chiese di Sant’Eustorgio, San Giorgio, Santo Stefano Maggiore, nel Duomo, all’Università Cattolica, alla Casa Circondariale San Vittore, al Centro Pime e al Wow Spazio Fumetto. Milano (e così il suo territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali) diventerà davvero, in quei giorni, “capitale” del mondo missionario.
La bellezza dell’esperienza missionaria sarà trasmessa con il linguaggio della festa e dell’incontro, attraverso convegni, iniziative per i giovani (come il lancio verso la Gmg di Lisbona 2023 di sabato 1 ottobre), dialoghi interreligiosi, spettacoli, laboratori, presentazioni di libri e documentari (vedi qui la locandina).
La sfida di riconoscersi fratelli
Veniamo da anni complicati, digiuni di abbracci: la pandemia che ci ha travolto e da cui completamente non siamo ancora usciti, su cui si sono innestate altre problematiche gravi, come la guerra in Ucraina, non la prima, ma purtroppo nemmeno l’ultima di una serie di conflitti che affliggono il mondo.
Se il gomitolo di fili colorati del logo della seconda edizione del Festival (dopo la prima di Brescia nel 2017) altro non rappresenta che la missione che dal mondo prende vita e aiuta a rileggerne la realtà, non si poteva scegliere immagine migliore, per completarla, del colorato abbraccio che, avvolgendosi, accompagna e sostiene, facendosi vicinanza. In un’epoca di forte cambiamento come la nostra, sempre più interconnessa e interdipendente, la sfida è quella di riconoscersi veramente “fratelli tutti”: l’annuncio del Vangelo ad gentes, orizzonte e paradigma della missione, fino agli estremi confini della Terra, diventa anche il coraggio della consapevolezza e della responsabilità creativa che genera uno slancio missionario al servizio della fede delle persone, per costruire insieme un mondo di pace, che mostri la sua sollecitudine verso i più deboli e gli ultimi.
Nella prospettiva di una giustizia che “ripara” fino al perdono, per convergere al dialogo interreligioso, cooperare per un’ecologia integrale, raccontare la missione nella sua bellezza e varietà, a tutti, anche ai più giovani, il Festival si prepara a coinvolgere Milano in una manifestazione nazionale di festa e riflessione attorno al significato e agli sviluppi futuri della missione. Non solo un evento estemporaneo: è un cammino che ci porterà insieme alle giornate a Milano, alle Colonne di San Lorenzo e alle altre zone della città che saranno contagiate dalla gioia missionaria, espressione di una “Chiesa in uscita” che possa risvegliare un interrogativo e seminare frutti di comunione.
Ospiti illustri
A quattro mesi dall’inizio, mentre vengono comunicati i nomi di ospiti di levatura nazionale e internazionale (tra gli altri: il vescovo in Sud Sudan Christian Carlassare, la teologa e scrittrice Emilce Cuda, il missionario Sma Pier Luigi Maccalli, il senatore a vita Mario Monti, la moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio Zakia Seddiki, il giornalista Mario Calabresi, la scrittrice e biblista Rosanna Virgili, la religiosa Gloria Narváez, l’arcivescovo Giuseppe Satriano, la docente teologa Serena Noceti, il sacerdote fondatore della Fraternità di Romena Luigi Verdi),, molte le iniziative che in tutta Italia compongono il grande cantiere del Festival ispirato al tema «Vivere per-dono». Un modo per prepararsi, nei territori, ad accogliere tutti coloro che vorranno riconoscere la missione d’amore e il sogno stesso di Dio e insieme avvicinarsi al Sud del mondo. E partecipare, anche come parrocchie e comunità, in quei giorni, alla riflessione sul tema della missione, declinata in tutta la varietà dei contenuti e aperta ai linguaggi più belli della festa e dell’incontro, della musica e dell’arte, per proporsi a tutte le età e sensibilità: convegni, presentazioni di libri, celebrazioni e preghiera nello stile della spiritualità missionaria, proiezione di documentari, spettacoli, mostre e percorsi artistici, rassegne stampa con le notizie raccontate dai missionari e dalle periferie del mondo, laboratori sui Gemellaggi internazionali, Carceri e Fumetti missionari, persino aperitivi missionari nei bar e bistrot della movida milanese.
Visitando il sito www.festivaldellamissione (e i social dedicati) si può rimanere aggiornati sul programma e gli ospiti, consultare le iniziative del pre-Festival e approfondire i contenuti verso le giornate a Milano, proponendosi come volontari o offrendo accoglienza ai partecipanti.
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