Per promuovere una partecipazione attiva alla fase di consultazione in corso, il Vicariato diocesano promuove una consultazione tra comunità e istituti per elaborare un documento che sarà presentato il 2 aprile. Il 9 febbraio incontro informativo online con padre Costa
di monsignor Paolo
MARTINELLI
Vicario episcopale per la vita consacrata
San Benedetto da Norcia nella Regola invita i monaci, quando devono affrontare qualche problema, a «consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore» (III,3). San Francesco d’Assisi nella Regola non Bollata afferma che i frati «si obbediscano vicendevolmente» (V,20), ossia si ascoltino vicendevolmente per discernere insieme la volontà di Dio. Egli stesso convocava ogni anno a Pentecoste tutti i suoi frati ad Assisi per il “capitolo delle stuoie” in cui fare la revisione della vita. Esempi molto eloquenti di quella sinodalità che papa Francesco desidera per tutto il popolo di Dio.
Ascolto fondamentale
Per questo la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà a Roma nell’ottobre del 2023, avrà come tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione» (vedi qui lo speciale). Si desidera la più ampia partecipazione del popolo di Dio. In questo momento siamo nella fase diocesana di consultazione: ogni Chiesa locale deve favorire il confronto tra tutte le sue componenti sulle 10 domande fondamentali poste dal Documento preparatorio. Questa fase di ascolto è necessaria perché il popolo di Dio è popolo “profetico”, possiede il senso per le cose che riguardano la fede (sensus fidei) ed è animato dai diversi doni carismatici, distribuiti liberamente dallo Spirito per l’edificazione comune (Lumen Gentium 12).
Tra questi doni c’è la vita consacrata nelle sue diverse forme, contemplativa e attiva, religiosa e secolare. Anche le persone consacrate sono chiamate all’ascolto vicendevole per dare il proprio contributo alla fase diocesana di consultazione. Gli istituti di vita consacrata, del resto, hanno una grande tradizione di partecipazione. I “capitoli” conventuali e generali con capacità deliberativa, le assemblee di comunità, la pratica della correzione fraterna, la revisione comunitaria della vita, sono solo alcuni esempi delle strutture partecipative che caratterizzano gli istituti di vita consacrata.
Un apporto capillare
I membri dei diversi istituti sono chiamati a dare il loro contributo alla consultazione diocesana per il Sinodo innanzitutto attraverso il Consiglio pastorale diocesano, il Consiglio presbiterale e gli altri organismi diocesani di partecipazione. Tuttavia è importante che le persone consacrate nella Chiesa ambrosiana possano offrire il loro contributo in questa occasione anche più capillarmente.
Per questo il Vicariato per la vita consacrata promuove una consultazione tra tutte le comunità religiose e gli istituti secolari sulle 10 domande indicate dal Documento preparatorio. Si invita a dedicare uno o più incontri di comunità all’ascolto vicendevole, facendo poi pervenire agli incaricati degli organismi diocesani Cism, Usmi e Ciis le proposte emerse. Le quali verranno elaborate successivamente in un documento unico che verrà presentato in una assemblea con tutti i superiori locali e responsabili degli Istituti Secolari, la mattina del 2 aprile. La sintesi dei lavori verrà infine consegnata al referente diocesano per il Sinodo, don Walter Magni.
Come aiuto per i responsabili di comunità per l’animazione dei momenti di reciproco ascolto, venerdì 9 febbraio, dalle 17 alle 18.30, ci sarà un incontro online con padre Giacomo Costa SJ, Consultore della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Per ulteriori informazioni chiamare il Vicariato per la Vita Consacrata (tel. 02.8556403).