Appello al Patriarca perché «intervenga per un cessate il fuoco a Pasqua» (quella ortodossa è il 24 aprile). Preoccupazione per possibili attacchi alle chiese

di Agensir

La chiesa di Kharkiv (foto Eparchia Kharkiv)
La chiesa di Kharkiv (foto Eparchia Kharkiv)

La richiesta del Consiglio mondiale delle Chiese al Patriarca di Mosca Kirill perchè intervenga e chieda «pubblicamente un cessate il fuoco per almeno alcune ore» che possa consentire agli ortodossi e ai greco-cattolici in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo, di celebrare pacificamente la Pasqua domenica 24 aprile. A formalizzarla è il Rev. Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Wcc, l’organismo ecumenico che riunisce 349 Chiese protestanti, ortodosse e anglicane. È la seconda volta che il segretario generale del Wcc si rivolge con una lettera al patriarca Kirill; nella prima lo aveva esortato a essere voce di mediazione e di aiuto per fermare la guerra.

«Una parola rassicurante»

«La tragica e brutale guerra in Ucraina, iniziata alla vigilia del periodo quaresimale – scrive Sauca -, ha causato tante vittime innocenti di civili, donne e bambini, ha portato immense distruzioni, sfollati e milioni di profughi. Le persone sono in grande disperazione e sofferenza». Il segretario generale del Wcc fa sapere al Patriarca di ricevere quotidianamente dai fedeli in Russia e Ucraina la richiesta di interpellarlo perché possa intervenire e mediare «per una soluzione pacifica» al conflitto, sostenendo «il dialogo piuttosto che il confronto e la fine dello spargimento di sangue». «Sono consapevole – scrive Sauca – che non è in suo potere fermare la guerra o influenzare coloro che hanno tali poteri decisionali. Ma i fedeli aspettano una parola rassicurante da Sua Santità. Pensano che se si pronuncia con una dichiarazione pubblica e una richiesta, come padre spirituale di milioni di ortodossi sia in Russia che in Ucraina, ciò potrebbe avere un impatto».

Far tacere bombe e missili

Il segretario generale Sauca dà quindi voce ad una preoccupazione molto grave: «Abbiamo notizie preoccupanti secondo cui i piani sono di attaccare le chiese durante le celebrazioni della notte di Pasqua e di diffondere ancora più terrore, paura, accuse reciproche e demonizzazione. Non abbiamo mai smesso di chiedere ai leader politici un cessate il fuoco e il ritorno al tavolo del dialogo sin dall’inizio delle ostilità, ma senza risultato. Al contrario, nelle circostanze attuali vediamo tutti che la guerra si è intensificata, indicando che la pace non può essere raggiunta così presto come tutti avremmo desiderato e aspettato. La nostra umile richiesta a Sua Santità in questa situazione particolare e impossibile è di intervenire e chiedere pubblicamente un cessate il fuoco per almeno alcune ore durante il servizio di Risurrezione. Per dare modo ai soldati e ai civili terrificati di abbracciarsi e scambiarsi il saluto pasquale, per far tacere per un momento le bombe e i missili e per ascoltare invece il suono trionfante delle campane della chiesa e il gioioso canto dei fedeli. Possa un cessate il fuoco così breve essere un assaggio e una prova che si può raggiungere una pace duratura».

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