Il presidente dei Vescovi grato ai detenuti che hanno realizzato le sacche per i partecipanti al Congresso eucaristico nazionale
di Massimo
Pavanello
Delegato diocesano al Congresso eucaristico
«Grazie per aver realizzato le sacche per i partecipanti al XXVII Congresso Eucaristico». Parole semplici e calde, quelle espresse dal cardinale Matteo Zuppi, che si è recato nell’istituto penitenziario di Matera per incontrare una rappresentanza dei 163 detenuti.
Il Presidente della Cei è stato accompagnato dall’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, e da una delegazione del Comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali. Insieme, hanno visitato tre sezioni della struttura e i laboratori del progetto «Made in Carcere», promosso dalla Onlus Officina Creativa, dove sono state preparate le 3000 sacche per il Congresso eucaristico, in corso nella città della Basilicata dal 22 al 25 settembre.
«Queste borse così belle fanno supporre che anche ognuno di voi abbia qualcosa di bello. Le mamme sanno vedere la bellezza di ciascuno. La Chiesa è una madre che cerca di vedere sempre qualcosa di bello in ogni persona», ha osservato il Presidente della CEI sottolineando che «questa bellezza verrà diffusa in tutta Italia e si propagherà». «Le borse, oltre che belle, sono anche resistenti. L’auspicio – ha concluso – è che questa bellezza che ci donate con le borse resista in ciascuno di voi. Non buttatela via! La Chiesa vi è vicina perché è una madre e lo sarà sempre».
Le parole di Zuppi sono state una ideale risposta all’appello di Pietro, uno dei carcerati che ha realizzato le sacche: «Abbiamo bisogno di una società solidale, più aperta e accogliente verso gli ultimi, perché i detenuti sono gli ultimi», ha detto nel suo messaggio di saluto, facendo anche un riferimento al dramma dei suicidi in carcere e al ruolo rieducativo della detenzione. «Il tempo trascorso in questo buco di ferro e cemento – ha confidato – può diventare, per chi lo vuole, un’immensa occasione di cambiamento, con la progettazione di specifiche attività».
Parole di uguale tono, seppur col vocabolario specifico di ciascuno, sono state pronunciate dal Cappellano, della direttrice della Casa Circondariale e dalla promotrice di «Made in Carcere».
Info: www.congressoeucaristico.it
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